Migranti, diritti violati: Mediterranea pronta ad una denuncia
E’ ancora incerta la sorte dei 34 migranti rimasti a bordo della nave Mare Jonio ferma davanti a Lampedusa, alla quale è vietato l’ingresso in acque italiane. Ieri 64 di loro sono erano stati autorizzati a sbarcare.
Intanto nuovo appello della Mare Jonio: “è il terzo giorno che ci bloccano in mare. Siamo sempre più preoccupati per le condizioni psicologiche dei sopravvissuti, i ventotto uomini e le sei donne che sono rimasti a bordo con noi. Hanno già passato l’inferno: quanto possono reggere ancora, bloccati in mezzo al mare”: lo scrive su fb Mediterranea a proposito della situazione sulla nave.
L’Ong a questo punto annuncia di essere pronta ad intraprendere le vie legali: “Torniamo a chiedere con forza che le Istituzioni italiane non continuino in questa violazione del diritto e dei diritti e che prevalga dopo mesi di illegalità e cattiveria gratuita il rispetto delle persone e delle leggi, ribadendo che in caso contrario siamo pronti a denunciare questi comportamenti in tutte le sedi competenti”.
Nell’email si sottolineano con forza le condizioni precarie delle persone a bordo: tutti gli ospiti, si legge, sono stati torturati in Libia e il medico di bordo ha riscontrato comuni “sindromi depressive legate al loro tragico vissuto, all’esperienza della morte di sei compagni di viaggio e all’attuale situazione di incertezza e di sospensione del diritto”, insomma, ci sono tutti “gli estremi del trattamento inumano e degradante”.