La corsa a colori non s’ha da fare: botta e risposta tra comitato S. Vincenzo e Comune
Stop alla prima edizione della “San Vincenzo Corri a Colori“, corsa non competitiva tra le strade e le polveri multicolori inizialmente programmata per sabato 7 settembre a Thiene. Il Comitato di Quartiere locale, così, si scaglia contro l’amministrazione comunale. Evento annullato e forte disappunto da parte degli organizzatori, che affermano con decisione come i materiali pulviscolari utilizzati risultano “atossici e non macchiano“, e dopo aver cercato di ovviare alla pulizia del suolo con un’autobotte. La mancata autorizzazione da parte del Comune viene definita “irragionevole”, in quanto “nega ai cittadini un evento gioioso e divertente”. La replica in una nota: “in altri paesi come Schio iniziative analoghe hanno suscitato lamentale da parte di residenti e commercianti che hanno riscontrato vetrine e facciate imbrattate di colore. Abbiamo visionato dei filmati: non sono adatte ai centri urbani, dove si crea un disagio ai cittadini”.
Botta e risposta nell’arco di meno di 24 ore, dopo la comunicazione diffusa alla stampa locale diffusa dal quartiere più a nord di Thiene che ufficializza l’annullamento di quella che sarebbe stata la prima edizione della manifestazione, la quale ricalca gli eventi “Color Run” e “Holi Festival” da qualche diffusi in tutta Italia. Una novità nell’ambito della sagra che nel week end porterà in festa la comunità. Alle motivazioni additate dall’ente comunale per il diniego alla necessaria autorizzazione fanno da contraltare le aspre critiche in seguito al divieto. Di seguito le parti salienti dalle due sponde in attrito.
“La Giunta comunale si giustifica col fatto che il lancio delle polveri colorate previsto lungo il percorso, ad ogni chilometro, avrebbe imbrattato le strade – spiega il portavoce Maurizio Dal Santo, presidente del Comitato – e, a suffragio della propria posizione, richiama presunte lamentele dei cittadini in occasione di analoga attività svolta il comune di Schio nel periodo 2014-2015. Abbiamo ricordato che la Color Run si svolge da anni nei centri storici di città come Milano, Torino, Parma, per citare le più famose e, per restare in zona in queste settimane è stata organizzata a Calvene, Chiuppano ed a Gallio. Luoghi che, per quanto noto, non hanno incontrato le sommosse popolari come quelle che sarebbero accadute a Schio, peraltro poco note visto che in rassegna stampa non se ne trova traccia.”
Considerazioni a cui si è aggiunta la proposta concreta di un’ulteriore garanzia per la pulizia delle strade, ritenuta però non sufficiente in quanto utile solo per le strade. “Il Comitato, comprendendo le preoccupazioni e per spirito di collaborazione, ha proposto allora il lavaggio dei punti colore con l’uso di un’autobotte d’acqua, unito alle rassicurazioni circa le polveri colorate non macchiano e sono atossiche. La Giunta è stata irragionevolmente ferma sulla decisione di negare l’autorizzazione all’evento, penalizzando il lavoro svolto dal Comitato per organizzare l’evento ma peggio, negando scioccamente ai cittadini un evento gioioso e divertente che raccoglie consensi in ogni luogo in cui viene proposto. Desideriamo almeno ringraziare le aziende che con noi avevano creduto nella bontà dell’iniziativa offrendo un contributo economico a sostegno delle spese preventivate”.
Non si è fatta attendere la replica istituzionale da parte della Giunta, precisando in più punti le motivazioni delle proprie scelte dopo la pepata critica diffusa nelle ore precedenti. “L’amministrazione non si è mai opposta allo svolgimento di manifestazioni podistiche nei quartieri, la decisione è maturata dopo debite informazioni raccolte a Schio e in altri comuni dove l’utilizzo della polvere colorata ha sollevato lamentele. La proposta dell’autobotte, avanzata dagli organizzatori successivamente al diniego iniziale, sarebbe valsa a pulire solo le strade (senza sicurezza del risultato finale) e non la polvere dispersa in aria”.
Un approfondimento portato fino in fondo, non solo attraverso testimonianze di altri “colleghi” amministratori, ma anche attraverso dei video. “La Giunta ha visionato alcuni filmati che documentavano la manifestazione in alcuni grandi centri urbani, prendendo coscienza dei disagi creati ai residenti. E’ da specificare, tra l’altro, che in alcuni dei comuni sentiti si è utilizzato il colore in aree fuori dal centro abitato, come a Caorle dove si svolge in spiaggia. Avevamo inoltre avanzato la proposta di utilizzare le polveri in un unico luogo, partenza e arrivo, entrambi da svolgersi in aree verdi, e non ad ogni chilometro. Il percorso indicato per la Corri a Colori includeva vie di zone residenziali e la manifestazione si sarebbe svolta in giornata di sabato, giorno prefestivo, e in orario, dalle 17, che avrebbe danneggiato gli esercizi pubblici per la conseguente chiusura delle strade”.
Altri due punti nella nota stampa. “E’ da rilevare che le altre corse podistiche organizzate dai vari Comitati di Quartiere si svolgono in giorni feriali e in orari che non compromettono le attività commerciali. Tra l’altro, risulta che alla data della presentazione della domanda, il 29 luglio, non fossero stati ancora informati i gruppi di volontariato che normalmente gestiscono la sicurezza e la viabilità per verificarne la disponibilità di risorse umane”.