Sub polacco di trent’anni perde la vita nella grotta dei Fontanazzi
Uno speleosub polacco ha perso la vita oggi, annegando nella grotta sommersa dei Fontanazzi a Solagna.
Attorno a mezzogiorno e mezza il 118 di Vicenza ha allertato i tecnici speleosub del Soccorso alpino e speleologico Veneto, VI° Delegazione speleo, su richiesta di alcuni speleosub italiani che si trovavano all’ingresso della risorgenza e avevano saputo che un sub di un gruppo polacco era rimasto incastrato in una strettoia ad alcuni metri di profondità.
Giunti sul posto i soccorritori hanno velocemente accertato quanto era successo dai compagni dell’uomo, un trentenne: poco dopo l’ingresso, il sub avrebbe sbagliato direzione finendo in un passaggio molto stretto dove è rimasto incastrato. Gli amici hanno cercato inutilmente di liberarlo, riemergendo poi per cercare aiuto. quando sono rientrati nella grotta lo hanno trovato già senza vita.
Una prima squadra di speleosub è quindi entrata in acqua per sincerarsi della posizione del corpo, a circa cinque metri di profondità, e valutare le modalità del recupero. I soccorritori si sono quindi immersi nuovamente e hanno provveduto a liberare la salma e a riportarla all’esterno della grotta.
Sul posto era pronto a intervenire in caso di necessità anche il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Venezia e Vicenza ed erano presenti anche una squadra del soccorso alpino della Pedemontana del Grappa e i carabinieri.
Il gruppo di sub polacchi, composto da quattro persone, era arrivato in zona qualche giorno fa.
La grotta dei Fontanazzi, che sorge ai confini con San Nazario, si sviluppa per circa mille metri, scende a una profondità di -120 metri, con un dislivello di -44 metri. Tutta la zona è caratterizzata dalla presenza di fuoriuscite d’acqua e la grotta è una delle sorgenti più importanti di questo vasto sistema, anche se, forse, non la più importante come portata. Il sistema, importante per comprendere l’idrografia del Monte Grappa, è molto apprezzato dai sub ma richiede una forte esperienza, sia per le temperature rigide dell’acqua, che a causa della presenza di frane che ostruiscono passaggi già ristretti. Viene usata anche dal Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico per esercitazioni (guarda il video dell’esercitazione del 2013).