Us Open addio: Berrettini esce, ma a testa alta contro Nadal
Un campione umile quello che ha battuto il nostro Matteo Berrettini alla semifinale degli Us Open. Rafael Nadal vince in 3 set (7-6 6-4 6-1) e va in finale contro il russo Daniil Medvedev, primo Next Gen a giocarsi un Major, che ieri ha piegato Grigor Dimitrov. “E’ al momento uno dei più in forma del circuito. Ha vinto Cincinnati, ha fatto finali a Montreal e Washington, è in finale di uno Slam e non per caso” ha detto Nadal riferendosi a Medvedev.
Una prestazione comunque da applausi per il tennista romano al cospetto di un Nadal superbo, ma sempre umile “Matteo ha giocato benissimo – ha detto lo spagnolo – sono stato fortunato nel primo set quando al tie break lui era nettamente avanti e ha avuto due set point. In gran parte dei casi avrebbe vinto, ma sono stato fortunato”. Per Rafa si tratta della quinta finale in carriera in questo Major e della 27esima in uno Slam.
Per Matteo Berrettini, primo italiano in semifinale nello Slam americano dopo 42 anni, c’è la certezza dell’ennesimo straordinario passo avanti. Ora l’obiettivo è la Race, la qualificazione al Masters di Londra. Adesso è nono, si qualificano i primi otto, e ci sono ancora i tornei in Asia.
Deluso, ma non triste, Matteo Berrettini arriva in sala stampa con poca voglia di parlare ma tanta di ripartire: “Giocare con Rafa Nadal in uno Slam, sentirlo dire certe cose, fa impressione. Ma sono contento, certo, se avessi vinto il primo set sarebbe stato meglio, ma dopo il match di Wimbledon contro Federer, qui sento di essere cresciuto”.
L’applauso di Nadal gli ha fatto piacere: “Sono contento che mi abbia fatto i complimenti, mi sono trovato bene in campo con lui. Ho imparato cose che dai video non si capiscono bene. Ad esempio il servizio, non se ne parla molto, ma è molto fastidioso”.