Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio: Telefono Amico incontra i cittadini
La Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è un’importante occasione per riflettere su un fenomeno che ogni anno, nel mondo, miete «oltre 800 mila vittime, in media una ogni 40 secondi», sottolinea Pallaro. «Si tratta di numeri impressionanti – aggiunge – che ci spingono a sottolineare, anche attraverso iniziative pubbliche, che Telefono Amico è sempre a disposizione di tutte le persone che vivono fasi di disagio profondo e dei loro familiari, al fine di offrire ascolto e supporto in maniera totalmente anonima».
L’iniziativa in programma martedì 10 settembre prevede l’installazione di strisce adesive catarifrangenti che indicano il pericolo, di simboli del sostegno offerto da Telefono Amico e di informazioni per poter accedere al servizio. Tra le città che hanno già confermato la propria adesione all’iniziativa, oltre a Bassano del Grappa, anche Bolzano, Brescia, Milano, Padova, Roma, Treviso, Udine e Venezia-Mestre. «Quando si hanno pensieri legati al suicidio -aggiunge Pallaro – parlare e, soprattutto, sentirsi ascoltati è fondamentale: i nostri volontari, attraverso il dialogo e l’empatia aiutano le persone in difficoltà a ritrovare il benessere emozionale e, quando necessario, li indirizzano verso strutture o enti specializzati».
«La maggior parte delle segnalazioni e delle richieste di aiuto relative al suicidio – aggiunge – arriva attraverso telefonate al numero unico 199.284.284, ma sta prendendo sempre più piede anche il servizio MailAmica, al quale è possibile accedere attraverso la compilazione di un form sul sito telefonoamico.it. Nel 2018 la maggior parte delle richieste di aiuto a livello nazionale è arrivata da parte di donne (65% delle segnalazioni) con età compresa tra i 36 e i 55 anni (46%)».
«Pensare di farla finita – aggiunge la vicepresidente di Telefono Amico Italia, la padovana Cristina Rigon – non è un motivo di vergogna e non ci deve far credere di “non essere normali”. Sono pensieri che fanno parte di crisi molto profonde, come la febbre si accompagna alla polmonite. E, così come è bene non fare finta di niente se abbiamo la febbre alta, allo stesso modo, se si presentano pensieri di suicidio è fondamentale non sottovalutarli né fingere di non averli. È importante darsi la possibilità di cercare qualcuno pronto ad ascoltarci: un familiare, un amico, un conoscente, oppure un volontario di Telefono Amico Italia, preparato ad ascoltare senza giudicare. Non si deve tenere tutto dentro, parlare aiuta. E i volontari di Telefono Amico sono sempre a disposizione».