Rider: la Procura di Milano indaga su caporalato, clandestini e norme di sicurezza
Rider e consegne a domicilio ancora nel mirino. La Procura di Milano ha aperto un’indagine conoscitiva, in particolare per verificare eventuali violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro dei ciclofattorini, a loro tutela, ma anche riguardo l’aspetto della sicurezza pubblica sulle strade e i profili igienico-sanitari riguardanti i contenitori che utilizzano. Inoltre la Procura vuole far luce sull’aspetto di sfruttamento dei lavoratori, come il caporalato e sulla presenza di clandestini tra i lavoratori.
In più, la Procura ha deciso di monitorare gli incidenti stradali che coinvolgono i rider, anche a tutela della collettività, perché spesso viaggiano contromano, senza luci o comunque senza rispettare le norme sulla circolazione stradale.
L’indagine tuttavia, è nata in primo luogo, per tutelare i rider stessi, ai quali spesso, non viene fornita alcuna dotazione anti-infortunistica, costringendoli a circolare senza caschi, spesso con bici e freni non adatti, senza luci per la sera, senza catarifrangenti e senza scarpe adeguate.
Fino a questo momento, stando a quanto chiarito in Procura, sul fenomeno dei rider erano stati presi in considerazione solo i profili giuslavoristici, ossia le forme contrattuali con cui vengono assunti e i salari con cause aperte davanti ai Tribunali del lavoro.