Taglio parlamentari, arriva il primo sì. Il 7 ottobre in Aula
La riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari supera anche l’esame della commissione Affari costituzionali della Camera. A favore della riduzione di 230 deputati e 115 senatori hanno votato i partiti della maggioranza. Contrari, invece, Forza Italia (presente con un solo parlamentare) e +Europa. Assenti i deputati di Lega e Fratelli d’Italia. E’ stato dato il mandato a riferire in Aula al nuovo relatore Giuseppe Brescia (M5S), che è anche il presidente della Commissione. Il ddl si prepara ora all’ultimo esame in Aula, previsto per il 7 ottobre.
Il provvedimento, dopo essere stato approvato, in prima deliberazione dal Senato in un testo unificato, e quindi dalla Camera il 9 maggio scorso, è stato approvato in seconda deliberazione da Palazzo madama: con l’ultimo via libera di Montecitorio, a maggioranza assoluta, la riforma sarà legge (sempre che non venga chiesto un referendum confermativo) e così dalla prossima legislatura in parlamento siederanno meno eletti.
Il numero dei deputati scenderebbe da 630 a 400, quello dei senatori da 315 a 200, in termini percentuali il 36,5 per cento in meno degli attuali componenti elettivi: -230 deputati e -115 senatori.
Fissato sul calendario uno dei punti cruciali per i rapporti di fiducia interni alla maggioranza, Pd e Leu chiedono che l’esecutivo giallorosso si confronti in una riunione sulle riforme in modo da siglare un accordo che preveda un percorso parallelo tra taglio dei parlamentari e avvio del percorso di modifica ai regolamenti parlamentari e un pacchetto di modifiche costituzionali. Lo precisano i Dem Fiano, Ceccanti e Pollastrini assieme a Fornaro, di Leu, dopo l’ok della Commissione della Camera al taglio dei parlamentari. E spiegano che il vertice dovrebbe tenersi prima del voto in Aula di martedì 8/10.