Esplorare il Vicentino – Monte Telegrafo e Cima di Lobbia
La breve dorsale montuosa che dalla Cima di Lobbia si prolunga fino al Monte Telegrafo costituisce uno spartiacque tra la terra vicentina e quella veronese.
Già nel territorio dei Monti Lessini, è unita alla Catena delle Tre Croci dal Passo della Scagina; ai suoi piedi si prolungano due valli: quella del Chiampo in provincia di Vicenza e quella d’Illasi in provincia di Verona. Dal paese di Campodalbero e il vicino Rifugio Bertagnoli questi monti salgono ripidi e fitti di vegetazione, mentre da Campofontana si vedono ampi pascoli con diverse malghe e le pendenze sono più contenute.
I principali itinerari che si possono compiere sono due: o partendo da Campofontana oppure da Campodalbero/Rifugio Bertagnoli.
Nel primo caso il percorso è facile e di lunghezza contenuta ma non per questo meno affascinante del secondo.
Se si sceglie di raggiungere Campofontana, occorrerà salire per un’ampia cresta erbosa, in alcuni punti anche ripida, fino alla cima del Monte Telegrafo a 1562m in circa mezz’ora. Da qui si apprezza bene Cima Marana dall’altra parte della valle, che è quasi alla stessa quota. Verso sud invece si distendono le innumerevoli colline vicentine e veronesi e la pianura. Ora non resta che seguire la cresta, la prima parte in discesa fino a Forcella Monte Porto, poi di nuovo in leggera salita sempre tra verdi radure passando per il Monte Porto, riconoscibile per la cima tronca e piatta quando si guarda il suo profilo.
È facile imbattersi nelle marmotte che in caso avvertano pericolo fischiano; se non si trovano troppe persone allora si può incontrare anche qualche camoscio, specialmente lungo il precipizio recintato con il filo spinato sul versante alla destra dell’escursionista.
Per raggiungere la Cima di Lobbia basta seguire il sentiero che sul prato sale alla croce di vetta, un luogo spesso molto tranquillo. Da qui per facile sentiero si scende verso Campofontana, dove volendo si può prima deviare per una visita al Rifugio Monte Torla o alla bella Contrada Pagani.
Per chi invece vuole salire da Campodalbero, può prendere uno dei sentieri che partono dalle Contrade Molino in basso e Lovati più in alto oppure anche dal Rifugio Bertagnoli. Seguito per un tratto più o meno lungo il corso del fiume Chiampo a seconda del sentiero, si sale per un bosco veramente erto in direzione di Malga Prat della quale si trovano solo i ruderi. Qui si trova un bivio: salendo si arriva direttamente a Forcella M. Porto già sulla cresta sommitale, oppure seguendo il sentiero 209 si può andare a solcare il bello spigolo del Telegrafo, anch’esso di un certa pendenza ma che ripaga della fatica fatta.
La parte sommitale è identica al giro descritto prima, basta salire al Monte Telegrafo per poi seguire la cresta fino alla Cima di Lobbia. Da quest’ultima però si continua in cresta proseguendo per il Passo del Laghetto e il Passo della Scagina sopra la Val di Fraselle. Il sentiero che dal Passo della Scagina scende al Rifugio Bertagnoli proietta l’escursionista in un ambiente dolomitico con le caratteristiche guglie, le pareti giallastre e i vaji che scendono dalle pendici del Monte Gramolon. Dal Bertagnoli ci si avvia alla conclusione dell’itinerario scendendo a Campodalbero.
Queste cime meritano sicuramente una visita per i bei panorami che si godono da qui, dalla Lessinia alle Piccole Dolomiti. A seconda dell’allenamento di ciascuno si può decidere se fare il giro più facile dalla parte veronese o quello più impegnativo dal vicentino. Solitamente sono sentieri tranquilli perché poco frequentati, soprattutto quelli della vallata del Chiampo.