Ricatti e minacce a Cinelli, mediano del Vicenza. Il calciatore denuncia: tre indagati
Lei una giovane ventenne carina, lui un calciatore professionista affermato, idolo dei tifosi dello Stadio Menti. Sembra la “solita” storia di gossip sul filone “Belli & Pupe” invece racconta di una vicenda di ricatti sexy, estorsioni e minacce con possibili risvolti dal punto di vista giudiziario. Antonio Cinelli, pilastro del centrocampo del L.R. Vicenza ed ex capitano della squadra nella sua prima esperienza in biancorosso, si è affidato ai carabinieri del capoluogo berico dopo esser stato vittima di un tentativo di spillargli (parecchi) soldi dalle tasche. Come? Paventando una relazione hot – inventata secondo la versione del calciatore laziale – con un’affascinante frequentatrice delle discoteche della zona. Da tacere alla moglie di uno dei beniamini della Curva Sud ma solo in cambio di una consistente vagonata di euro. Secondo il Giornale di Vicenza, si tratta di un ricatto da 20 mila euro ordito con l’aiuto di due complici. E andato in fumo.
A finire sotto indagini G.P., 20enne vicentina conosciuta negli ambienti della movida vicentina come ragazza immagine e M.D., 18 anni, di origini serbe ma nato e cresciuto nel capoluogo berico. I due sarebbero fidanzati. Spunta un terzo nome il cui ruolo sarà da chiarire di fronte ai magistrati, quello di un cittadino bosniaco di 37 anni, D.J. le sue iniziali, il più minaccioso del terzetto che avrebbe – il condizionale è d’obbligo – architettato una messinscena per guadagnare soldi facili a spese di uno dei calciatori biancorossi più amati. L’ipotesi di reato consiste nella tentata estorsione aggravata.
I fatti contestati al trio coinvolto nel malaffare sarebbero recenti, culminati a metà settembre con la concretizzazione del piano criminale ordito dai due giovani, poco più che adolescenti, con il contributo di un terzo “incomodo”. Anzi, quarto, considerando il coinvolgimento di Cinelli suo malgrado in una vicenda inizialmente dai contorni grotteschi per poi degenerare in fatti da codice penale. In accordo con le forze dell’ordine, presso cui l’atleta si era subito recato per salvaguardare non solo il suo matrimonio ma anche la propria incolumità dopo aver inteso di trovarsi di fronte gente con pochi scrupoli, le indagini sono state avviate fino a formulare i capi d’accusa.
Toccherà a alla Procura del tribunale di Vicenza verificare ogni passaggio di quanto quanto è avvenuto, sulla base delle testimonianze delle persone coinvolte e degli accertamenti messi in campo dai carabinieri berici.