Siria, continua l’offensiva: al vaglio sanzioni Ue e Usa contro Ankara
Continua l’escalation della crisi siriana dopo l’attacco turco. I militari di Erdogan hanno conquistato finora undici località minori a est dell’Eufrate e migliaia di persone fuggono dalle zone di battaglia. Intanto dall’Ue arriva un allarme: “C’è seria preoccupazione” sui foreign fighter, dicono fonti europee altamente qualificate.
Erdogan ha infatti minacciato l’Europa di scatenare un’invasione di rifugiati “se insisterà a ostacolare l’operazione”. Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio invita però a non accettare ricatti e ad “agire con una sola voce”. “La soluzione della crisi siriana – ha aggiunto Di Maio- non può passare attraverso l’uso delle armi, ma attraverso dialogo e diplomazia. Il popolo siriano ha già sofferto abbastanza”
La prossima settimana, al Consiglio Ue si discuterà della possibilità di infliggere sanzioni alla Turchia. Mentre al Congresso Usa la deputata repubblicana, Liz Cheney, fa sapere di essere pronta a presentare una legge in proposito. “La possibilità di imporre sanzioni alla Turchia è sul tavolo e l’Ue ne discuterà al Consiglio europeo della settimana prossima”, ha confermato la viceministra francese per gli Affari europei, Amelie de Montchalin, sottolineando che “non si può rimanere impotenti di fronte a una situazione scioccante per i civili, per le forze siriane per 5 anni al fianco della coalizione anti-Isis, ma soprattutto per la stabilità della regione”.
Con l’operazione militare sul nord della Siria – attacca l’ambasciatore turco in Italia Murat Salim Esenli – “stiamo difendendo le frontiere turche, ma anche quelle della Nato e dell’Ue”, ma secondo l’allarme lanciato da Vladimir Putin nel nordest della Siria vi è il rischio che i miliziani dell’Isis lì detenuti “possano fuggire”. “Non sono sicuro che Ankara possa prendere il controllo della situazione”, ha aggiunto il leader del Cremlino.
Intanto l’offensiva di Erdogan scattata mercoledì nel Nord-Est della Siria contro i curdi, ritenuti da Ankara “terroristi”, ha registrato la prima vittima tra le file turche. Il ministero della Difesa di Ankara ha confermato che un soldato è morto mentre altri tre sono rimasti feriti nel Nord del Paese durante l’”operazione Fonte di pace”.