CineMachine | Joker
REGIA: Todd Phillips ● CAST: Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz, Frances Conroy, Brett Cullen, Shea Whigham, Bill Camp, Glenn Fleshler, Leigh Gill, Josh Pais, Marc Maron, Sondra James, Murphy Guyer, Douglas Hodge, Dante Pereira-Olson, Brian Tyree Henry, Sharon Washington, Jolie Chan, Mary Kate Malat, Evan Rosado, Adrienne Lovette, Mandela Bellamy, Hannah Gross, Justin Theroux, April Grace, Carl Lundstedt, Michael Benz, Gary Gulman, Sam Morril, Chris Redd, Greer Barnes, Bryan Callen, Ray Iannicelli, Peter Benson, Mike Troll, Jane Fergus, Jeff McCarthy, Kim Brockington, Michael-Scott Druckenmiller, John Cenatiempo, Danny Schoch, Keith Buterbaugh, James Ciccone, Rich Campbell, Richard Baratta ● GENERE: thriller, drammatico, crime ● DURATA: 122 minuti ● DATA DI USCITA: 31 agosto 2019 (Italia)
“MIA MADRE MI DICEVA SEMPRE DI SORRIDERE E METTERE UNA FACCIA FELICE”
Joker del 2019 per la regia di Todd Phillips.
Storia: In una Gotham City sempre più deflagrata e fatiscente, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) è un individuo profondamente depresso ed alienato che vive con l’anziana madre Penny in un appartamento nei sobborghi della metropoli. Colpito da un raro disturbo che gli provoca improvvisi e incontrollabili attacchi di risate, Arthur tenterà disperatamente di realizzare il suo sogno, ovvero diventare un cabarettista come il suo idolo, il presentatore televisivo Murray Franklin (Robert De Niro), ma le cose prenderanno presto una brutta piega.
Vincitore del Leone d’oro al miglior film alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Joker di Todd Phillips è tra le molte cose un film incredibile ed indescrivibile che ha suscitato un forte scalpore e che prosegue nella sua perentoria ascesa nel mondo cinefilo e cinematografico, perché qui è di cinema che si sta parlando.
Ci sono coloro che non l’hanno capito e l’hanno detestato, sia perché è un film premiato a Venezia e questo ha alzato notevolmente le aspettative del grande pubblico, magari deludendolo, sia perché viene inserito nel contesto dei cinecomics, ma a guardarlo bene sembrerebbe parecchio distanziarsi da tutti quei prodotti a cui finora Marvel e DC ci avevano abituati.
Di fatto Joker è un cinecomics, ma è prima di tutto cinema ed è forse per questo “insignificante” dettaglio che è stato voluto e premiato ad uno dei più grandi festival del cinema mondiale.
Le atmosfere che sono state create ricordano in parte quella Gotham messa in scena da Tim Burton nel suo Batman (1989), in cui il tempo della storia sembra smarrirsi, senza darci alcun tipo di indicazione su dove o quando sono ambientati i fatti.
Il profondo senso di inquietudine e di disagio che le scenografie e i personaggi danno sono qualcosa di veramente incredibile. Joaquin Phoenix è di una bravura disarmante e il suo modo di calzare il personaggio è magistrale, soprattutto nella parte in cui alla fine Arthur si trasforma nel Joker.
La bellezza di questo titolo, oltre alla splendida fotografia e alla splendida sceneggiatura, scritta a due mani dallo stesso regista e Scott Silver, è il chiaro messaggio di come il Joker non sia un qualcosa scaturito dal nulla, ma come egli sia in realtà il prodotto di una società malata che lo hanno reso un pazzo criminale.
Sui fatti accaduti nel Colorado nel 2012, quando un uomo armato cominciò a sparare dentro ad un cinema dove stavano proiettando Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012), questo film ci mostra come i veri malati vengano lasciati per lo più senza alcune vera assistenza e che le reazioni che questi possono avere sono anche causate da una disattenzione del sistema che dovrebbe fare di tutto per aiutare queste persone.
Arthur è in realtà una personalità molto sensibile e molto fragile che arriva a trasformare la sua persona per una sorta di rivalsa personale che sfocia solo dopo in un delirio di massa che egli accoglie a braccia spalancate ed è qui che entra in scena il vero Joker.
Non è un giustificare la violenza, quello è solo la superficie di un film che in realtà denuncia un problema sociale enorme e che condanna la violenza in ogni sua forma, perché è proprio dalle piccole cose che nascono poi i problemi più insormontabili.
Un viaggio nella mente di un folle che deve molto al cinema di Martin Scorsese, con un Robert De Niro che nel suo ruolo ricorda il bellissimo Re per una notte (1983) e una scena in particolare in cui il Arthur omaggia il primo grande capolavoro di Scorsese, ovvero Taxi Driver (1976).
Bravissimo Todd Phillips alla regia con la sua squadra di collaboratori con cui aveva già creato la trilogia di Una notte da leoni e porta a casa un film incredibile che verrà sicuramente sezionato da recensori e critici più bravi del sottoscritto, ma che per ora non posso che caldamente invitarvi ad andarlo a vedere e di corsa.