In autunno il referendum sulla fusione fra Arsiero e Tonezza. Oggi la presentazione in Regione
“Oggi, nella Prima commissione del Consiglio regionale del Veneto, abbiamo trattato tre argomenti di indubbia rilevanza, ossia tre progetti di fusione tra comuni”. Lo afferma il Presidente Marino Finozzi (Lega Nord). Una proposta riguarda il veronese (la riunione di Roncà a San Giovanni Ilarione in un unico comune dal nome Valdalpone), il bellunese (la nascita di Valle del Biois dalla fusione di Falcade e Canale d’Agordo) e infine, nel vicentino, la riunione nel nuovo comune Arsiero Tonezza dei comuni di Arsiero e Tonezza del Cimone.
“Questi processi di fusione hanno una funzione molto importante: quella di riunire le forze di piccoli comuni e conseguentemente di entrare nelle agevolazioni che la legge regionale e nazionale attribuisce a queste iniziative. È un percorso abbastanza complicato perché prevede tra l’altro anche la formulazione di un referendum con il quale si chiede ai cittadini di questi comuni cosa pensino della proposta di fusione e si sa che, in questi casi, le questioni di ‘campanile’ alle volte conservano una certa importanza” aggiunge Finozzi. “Oggi – spiega ancora il presidente della Prima Commissione – abbiamo affrontato il primo passaggio di questo percorso, quello della presentazione in Commissione della proposta. In seguito, sarà il Consiglio ad approvarla e poi si andrà ad indire il referendum che, per queste tre ipotesi, si terrà presumibilmente in autunno, al fine di giungere alla primavera del 2018 con le elezioni con le quali si andrà ad eleggere la nuova amministrazione, qualora l’esito del referendum fosse in tal senso”.
Simile a quella del Presidente Finozzi la posizione del Vicepresidente della Prima Commissione, Stefano Fracasso (Partito Democratico). “Sono segnali, questi, di vivacità, di discussione e anche di coraggio da parte di alcuni sindaci e di alcune comunità – aggiunge l’esponente Pd – per superare la frammentazione amministrativa che in Veneto è effettivamente troppo elevata. Troppi comuni, spesso troppo piccoli: questa mattina un sindaco, quello di Tonezza, ci diceva che ha in servizio sei dipendenti, ma in realtà sono solo due quelli che possono uscire dagli uffici; con queste dimensioni non si riesce a dare servizi efficienti. Sull’argomento c’è molta vivacità in Veneto: il Consiglio deve sapere assecondare e anche promuovere questi processi di fusione”.
Tesi questa confermata anche dagli altri esponenti Pd in Prima Commissione: “La Regione deve favorire le fusioni tra Comuni e il modo migliore per farlo è realizzare il Consiglio delle Autonomie Locali previsto dalla Costituzione e dallo Statuto. Sarebbe uno strumento di raccordo fondamentale per accompagnare e governare questi processi – sostengono infatti in una nota i Consiglieri regionali dem Bruno Pigozzo, Graziano Azzalin, Piero Ruzzante e Orietta Salemi -. La legge 25 prevede che sia la Regione a fare un programma e a pianificare questo tipo di iniziative per eventuali fusioni. Serve una garanzia istituzionale più alta in modo da sostenere i processi di aggregazione e aiutare le amministrazioni locali, convincendole a superare paure e scetticismo. Richiamiamo quindi la Giunta ad assumersi questa responsabilità per il futuro”.