Cile, scontri e proteste: imposto il coprifuoco a Santiago e dintorni
Tre persone hanno perso la vita nel corso dei disordini in Cile. Lo rende noto una radio locale. Le morti sono avvenute in un incendio scoppiato in un supermercato saccheggiato nel comune di San Bernardo. I vigili del fuoco hanno trovato due corpi carbonizzati mentre un terzo è morto in ospedale. In diverse città del paese altri supermercati e negozi sono stati saccheggiati.
Allo stato di emergenza in vigore per 15 giorni il generale Javier Iturriaga del Campo ha ufficializzato che nella capitale cilena e nei dintorni sarà in vigore un coprifuoco dalle 22 alle 7 del mattino.
Le autorità potranno limitare la libertà di movimento e di riunione. Migliaia di manifestanti hanno assaltato nei giorni scorsi le stazioni della metropolitana: Iturriaga ha parlato di 41 stazioni vandalizzate su 136, ma poi il presidente Sebastian Pinera ne ha contate oltre 78. La polizia ha riferito di 156 agenti e 11 civili feriti, e oltre 300 persone arrestate. La polizia è ricorsa più volte al lancio di lacrimogeni per disperdere la folla. Tre morti durante il saccheggio di un supermercato.
Eventi culturali e sportivi sono stati cancellati e i negozi sabato sono rimasti chiusi, come pure l’intera rete di trasporto sotterraneo. Centinaia di soldati stanno presidiando le strade di Santiago, per la prima volta dal 1990, quando il Cile tornò alla democrazia dopo la dittatura di Augusto Pinochet.
Il presidente del Cile Sebastian Pinera ha intanto annunciato la sospensione dell’aumento del prezzo dei biglietti della metropolitana, ultimo di una serie di rincari che aveva fatto esplodere il malcontento popolare in proteste di piazza e violenze. “Ho ascoltato con umilta’ la voce della gente – ha detto Pinera – e non avrò paura di continuare a farlo, perché così si costruiscono le democrazie. Ho deciso di sospendere l’aumento del metro, ciò che richiederà la rapida approvazione di una legge, finché concorderemo un sistema per proteggere meglio i nostri compatrioti”.