Matteo Renzi chiude la Leopolda e apre agli scontenti del Pd e di Fi
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha tenuto il discorso di chiusura della decima edizione della Leopolda e subito ha attaccato Salvini: “Goditi il Papeete – ha detto – che a governare pensiamo noi”. Ha quindi allontanato l’ipotesi che Italia Viva possa staccare anzitempo la spina al governo, ma precisa: “Non faremo un’alleanza strutturale con il M5s, è un mondo diverso”.
“Dalla Leopolda non è arrivato nessun ultimatum al governo, proporre idee non è lanciare ultimatum, è fare politica. Se propongo di non tartassare le partite Iva non sto lanciando un ultimatum”. Poi ribadisce: Italia Viva è contro l’aumento di tasse qui si afferma”il primato della politica”,”quota 100 è uno spot,è la politica dell’annuncio, dello slogan”.
Porte aperte invece a chi è rimasto nel Pd: “Io non so se quelli che sono rimasti nel Pd rientreranno, noi intanto partiamo. Noi andiamo, e se vogliono venire avranno sempre le porte aperte ma i tentennamenti di qualcuno non possono bloccare una carovana che ha voglia di correre”.
A Zingaretti e a Franceschini propone un patto: “Insieme facciamo ripartire il progetto Ventotene, facciamone la casa dell’Europa”. Nessun conflitto col Pd ma una sana competizione. A parte alcuni valori e idee comuni, “sul resto saremo competitor del Pd. Noi vogliamo fare quel che ha fatto Macron e che certo non ha avuto il consenso dei socialisti francesi. Vogliamo assorbire larga parte di quel consenso, vogliamo arrivare come minimo sindacale in doppia cifra”, annuncia Renzi.
Sulla pressione fiscale insiste a lungo, chiedendo al governo di non alzare le tasse e di ingaggiare un pool di professionisti disposti a “lavorare gratis” per ridurre la spesa pubblica. “La lotta all’evasione”, dice, “è nata qui alla Leopolda”. “Ma non raccontiamo che il problema è il contante. Il problema sono le detrazioni”.