Protesta davanti alla Prefettura per un gruppo di richiedenti asilo di Pedemonte
“Siamo costretti a dormire in brandine, in una casa dove manca l’acqua calda. Vogliamo andarcene, essere trasferiti in una struttura più dignitosa”. Ventisei richiedenti asilo, originari dell’Africa occidentale, questa mattina sono scesi da Casotto di Pedemonte a Vicenza, in prefettura, a protestare contro l’attuale gestione della loro ospitalità.
I profughi, controllati a vista dalla polizia, hanno incontrato i vertici prefettizi. Non risulta al momento che ci siano stati incidenti di sorta, le forze dell’ordine hanno solo controllato che la situazione non degenerasse.
In realtà i malumori da parte del gruppo continuano da giorni: qualche giorno fa una protesta davanti all’alloggio, a Pedemonte, ha richiesto l’intervento dei carabinieri. Sei dei richiedenti asilo sono stati colpiti da un provvedimento di revoca dell’ospitalità. I profughi sono ospitati, in 40 in tutto, in una ex colonia religiosa in via Vittorio Emanuele III, a Pedemonte. La gestione è affidata alla società di Thiene Dimensione Impresa srl. Il legale rappresentante Enzo Miotti, ex sindacalista della Cgil, risponde alle critiche assicurando che la struttura è a norma: “Altrimenti la prefettura non ci avrebbe dato l’abitabilità. Il riscaldamento è acceso per la gran parte della giornata, ai ragazzi vengono fatte lezioni di italiano tre pomeriggi alla settimana, il riscaldamento è presente 16 ore al giorno e l’acqua calda è sempre presente, con l’accortezza che l’impianto è tale che non tutti possono fare la doccia nello stesso momento. Il problema vero – dichiara Miotti – è che molti degli ospitati preferirebbero essere in una struttura di Vicenza”.