Cinemachine | Cinque film da vedere ad Halloween e dintorni in tema horror
Nella notte di Ognissanti non può che non mancare all’interno della nostra rubrica qualche consiglio cinematografico per passare una serata di puro e piacevole terrore assieme ad amici e familiari. I titoli sottoelencati sono tutti recenti, usciti nell’ultima decade degli anni Duemila, così da evidenziare un genere senza tempo che continua ancora oggi ad affascinare e atterrire il grande pubblico.
The Devil’s Candy (2017) di Sean Byrne – Jesse (Ethan Embry), un pittore frustrato e poco ispirato, si è trasferito in una nuova casa assieme alla moglie Astrid (Shiri Appleby) e alla figlia Zooey (Kiara Glasco). La famiglia si ambienta facilmente nella nuova dimora che sembra essere perfetta, ma subito dopo esservi sistemati si fa vivo l’ex proprietario Ray (Pruitt Taylor Vince), un uomo disturbato e psicotico, il quale comincerà a nutrire un’ossessione per Zooey. Si scoprirà solo dopo che Ray in realtà è vittima di un’entità demoniaca che abita la casa e sarà lo stesso Jesse a cadere vittima delle voci e degli squilibri provocati da tale identità.
Magnifico film diretto dal regista australiano Sean Byrne. Alla sua prima regia in un film, a detta del regista stesso, sofferto che miracolosamente è riuscito ad arrivare anche nel nostro paese, distribuito dalla oramai amatissima Midnight Factory.
The Devil’s Candy, ovvero “La Caramella del Diavolo”, è un horror quasi più d’atmosfera dove il soprannaturale regna in un modo molto più suggerito che mostrato. Di fatto ciò che non esplode all’esterno in forma splatter, cova all’interno della trama con una carica di angoscia e di disagio pazzesca che pervade anche la messa in scena e le ambientazioni. Un inferno più introspettivo, seppur indotto, dove il protagonista Jesse cade con la sua mente e la sua arte e dove invece Ray è schiavo e che gli farà commettere tutte le atrocità che poi seguiranno all’interno della storia.
Krampus – Natale non è sempre Natale (2015) di Michael Dougherty – Deluso dai continui litigi familiari che si riversano anche durante il periodo natalizio, il giovane Max (Emjay Anthony) smette di credere nello spirito del Natale, ma così facendo scatena l’ira del Krampus, un demone malvagio che punisce tutti i miscredenti e che prenderà d’assedio la casa del giovane e metterà in pericolo anche tutta la sua famiglia. Dato che subito dopo Halloween ci aspetta proprio il Natale, non potevo non inserire tra i consigli questo film diretto da un regista tutt’al più promettente che già si era fatto notare con Trick’r Treat (2007) e che ora come ora si sta lasciando un po’ divorare dal mondo di Hollywood firmando la regia di Godzilla: King of the Monsters (2019).
Detto questo, Krampus è un film divertentissimo ed intelligente che riesce a spettacolarizzare alcuni elementi del cinema dell’orrore (spiritelli, demoni ecc.) senza voler strafare nella messa in scena, e riesce allo stesso tempo a prendersi sul serio senza cadere nel ridicolo. Ci sono di fatto delle scene che incutono un profondo terrore e la situazione si rivela essere talmente grottesca e difficilmente decodificabile che probabilmente lo spettatore si troverà spaesato e non riuscirà a capire quale destino spetterà ai nostri personaggi.
Un film che mi ha ricordato sotto certi aspetti il cinema di Joe Dante e per questo l’ho amato alla follia, ma soprattutto un film che riesce a gestire bene i tempi e che avrà un epilogo fuori da ogni previsione che vi lascerà con il fiato sospeso e con la consapevolezza che è meglio viversi bene il Natale e mettere da parte i soliti rancori verso parenti ed amici.
Autopsy (2016) André Ovredal – Tommy Tilden (Brian Cox) è un esperto medico legale che gestisce con suo figlio Austin (Emile Hirsch) un obitorio in Virginia. Una notte lo sceriffo del posto arriva con il cadavere di una donna sconosciuta ritrovato in un seminterrato a seguito di un pluriomicidio. Sembra un caso come tanti, ma nel corso dell’autopsia i due dottori vengono man mano turbati da nuove, terrificanti scoperte. Il corpo della ragazza è perfettamente intatto, ma all’interno è smembrato e con evidenti segni di cicatrici e bruciature, come se fosse stata vittima di un orribile e misterioso rituale di tortura. Mentre padre e figlio cercano spiegazioni scientifiche plausibili, cose sempre più inspiegabili sembrano accadere nell’obitorio.
Abbiamo parlato fino ad ora di film con presenze demoniache, ma è tempo di portare nella rubrica un classico del cinema dell’orrore, ovvero le streghe. The Autopsy of Jane Doe (titolo originale) è un film che porta in scena sia la strega che la sua stregoneria, ma lo fa usando l’immobilità di un corpo morto che viene reso espressivo e mistico attraverso un uso coscienzioso del montaggio e della fotografia. L’ambientazione stessa e la colonna sonora che a tratti sparisce per marcare il silenzio, la desolazione e questo male tanto puro quanto latente, esprimono uno stato pressoché catatonico.
Tutta l’azione si sviluppa all’interno dell’obitorio dove vediamo l’autopsia, ovvero lo smembramento del corpo umano nella sua intricata e portentosa composizione, e ciò rende la storia tesissima e pericolosamente claustrofobica per lo spettatore che si troverà poi a dover far i conti con un’entità che ha le sue ragioni per esistere e per far piazza pulita di tutti coloro che le arrivano a tiro. Starà poi a voi scoprire la storia.
Goodnight Mommy (2014) Severin Fialla e Veronika Franz – Elias e Lukas sono due gemelli di 9 anni molto uniti. I due attendono nella loro villa di campagna il ritorno della madre che ha subito un delicato intervento di chirurgia estetica al viso. Una volta a casa, la donna è costretta a mantenere il volto interamente coperto da bendaggi e sembra decisamente più autoritaria, a tratti minacciosa e sembra escludere sistematicamente uno dei due gemelli. I due fratelli, giorno dopo giorno, alimentano a vicenda i loro dubbi sull’effettiva identità della madre, dando inizio ad una pericolosa coalizione che porterà ad una raccapricciante verità finale.
Arriviamo al quarto consiglio con il film forse più difficile e più crudele di tutti quelli che menzionerò in questo articolo. Distribuito anch’esso dalla Midnight Factory, scritto e diretto a due mani da Severin Fialla e Veronika Franz, questa produzione austriaca premiata alla Viennale e all’European FIlm Awards come miglior fotografia, è riuscita a farmi rimanere di sasso.
Screditato in parte dalla critica e in parte dal grande pubblico, Goodnight Mommy è un film che ha dalla sua parte una sceneggiatura di ferro che all’inizio sembrerebbe voler muovere esclusivamente sul personaggio della madre, descrivendola completamente come un essere orribilmente crudele, ma che in realtà nasconde molto più di quanto lo spettatore si potrebbe immaginare. Dalla metà della storia la situazione verrà ribaltata rendendo la scena satura di una violenza inumana, sia fisica che psicologica.
Un film che definirei classico, con una regia raffinata e curatissima che non eccede nei virtuosismi, ma rimanere molto vicina ai suoi personaggi che sono essenzialmente l’anima e il corpo di quest’opera. Un horror psicologico, ma profondamente violento che, ci tengo ad evidenziare, ha come protagonisti due ragazzini che saranno proprio al centro dei momenti più forti e sanguinolenti. Di fatto le scene di carattere slasher non mancano e sono veramente ben realizzate.
Un film che farà sicuramente storcere il naso a coloro che sono abituati ad un genere di horror più pulp, ma questa pellicola mi ha fatto veramente cascare dalla sedia, sia per l’impatto visivo meraviglioso, sia per l’intreccio del racconto che è un’autentica bomba di sceneggiatura e se volete passare una bella serata, godendovi un horror che vi faccia accendere il cervello e vi faccia anche stare rigorosamente male, allora questo è il film che fa al caso vostro.
The Conjuring – L’evocazione (2013) di James Wan – Ed e Lorraine Warren sono due investigatori del paranormale di fama mondiale che si troveranno ad indagare sui terribili fatti accaduti in una casa che sembrerebbe infestata da una terribile ed oscura presenza. Ultimo consiglio e forse il film di più successo tra quelli menzionati. Diretto dal grande James Wan, nato proprio dal genere con Saw – L’enigmista (2004), The Conjuring è forse uno dei film horror più bello degli anni Duemila. Oltrepassando l’incipit “Ispirato ad eventi realmente accaduti” utilizzato per lo più per spingere i curiosi nelle sale, questo film è la giusta combinazione tra azione e terrore.
A differenze di altri titoli che hanno preso come base di partenza i fatti accaduti alla famiglia Warren, tra i più celebri Amityville Horror (1979) di Stuart Rosenberg, qui il regista decide di centralizzare le figure dei due demonologi, rendendoli di fatto due personaggi di spessore su cui poi seguiranno altre pellicole. La messa in scena e le scenografie sia interne che esterne della casa sono incredibili e Wan dosa perfettamente i momenti di tensione, utilizzando poi lo jumpscare in modo equilibrato senza renderlo troppo prevedibile o prolisso. La storia interessa ed i personaggi sono ben incastonati all’interno di una sceneggiatura che non sbava e scorre via che è un piacere.
Un titolo diventato di merito un must del genere che ha dato vita ad una saga che spero non cominci a prolungarsi troppo, ma che ha dalla sua una regia solida che regala dei momenti di alta tensione ed anche delle belle inquadrature.