Manovra, scontro sulle auto aziendali
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La manovra deve ancora arrivare in Parlamento ma già è scontro sulle tasse. Mentre il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, continua a difendere la legge di Bilancio, le opposizioni salgono sulle barricate descrivendo l’impianto del programma economico giallorosso “timido” e troppo pesante nei confronti delle imprese.
Tutti poi, maggioranza compresa, si schierano contro le tasse sulle auto aziendali che triplicano per tutti i dipendenti, portando il prelievo dal 30 al 60% del valore del fringe benefit, fatta eccezione per chi fa il rappresentante e al 100% solo per le auto superinquinanti.
Non bastano le parole di Roberto Gualtieri, a placare le polemiche: il ministro dell’Economia assicura infatti che la misura è stata mal raccontata ma può essere migliorata e comunque non tocca le auto ibride ed elettriche. Anche il viceministro pentastellato allo Sviluppo economico Stefano Buffagni invita a migliorare la norma e punta poi il dito contro i 100 milioni di euro aggiuntivi per le indennità accessorie dei dirigenti dei ministeri assicurando che la norma sarà cancellata e che quei soldi, semmai, vanno girati alle imprese, per creare nuovi posti di lavoro.
Il Pd, tramite il vicesegretario Andrea Orlando, fa sapere che la norma verrà rimodulata in base al grado di inquinamento del veicolo e in modo che non gravi in maniera eccessiva sulle tasche dei lavoratori. Il leader del M5s Luigi Di Maio rivendica poi l’abolizione del superticket, il mantenimento del regime forfettario per le partite Iva, la cedolare secca per gli affitti a canone concordato al 10%. Su Quota 100, rivolgendosi a Italia Viva di Renzi che ne chiede l’abolizione, ribadisce che fin quando il Movimento 5 Stelle sarà al governo, la norma resterà intatta. Il leader di Iv, Matteo Renzi sostiene invece che passi avanti per evitare l’aumento dell’Iva e tasse su cellulari, gasolio, case sono dovuti alla sua formazione. Ma non finisce qui: nella discussione parlamentare Italia Viva si impegnerà contro Sugar e Plastic Tax e, ovviamente, sulle auto aziendali.
Il Pd risponde con una nota che non cita esplicitamente Renzi, ma se la prende con chi agita “uno spauracchio del tutto infondato” sui piccoli balzelli. Il premier Giuseppe Conte si dice peraltro aperto a modifiche, a patto però di trovare coperture alternative.
Di questo, e di molto altro, si parlerà nel vertice coi sindacati convocato a Palazzo Chigi per lunedì. I rappresentanti dei lavoratori, però, fanno già capire di non apprezzare la mini-rivalutazione delle pensioni, che viene definita “un’elemosina”.
Di questo, e di molto altro, si parlerà nel vertice coi sindacati convocato a Palazzo Chigi per lunedì. I rappresentanti dei lavoratori, però, fanno già capire di non apprezzare la mini-rivalutazione delle pensioni, che viene definita “un’elemosina”.