Ex Ilva, lavoratori pronti all’azione. Patuanelli: “ArcelorMittal ci prende in giro”
Nell’acciaieria ArcelorMittal di Taranto si è concluso il Consiglio di fabbrica convocato d’urgenza da Fim, Fiom e Uilm dopo che l’azienda ha comunicato l’intenzione di rescindere l’accordo per l’acquisizione dell’ex Ilva.
Nel verbale finale del Consiglio, al quale hanno partecipato oltre 60 delegati di stabilimento e dell’appalto, si legge che in caso “di mancate garanzie” dopo gli incontri con Lucia Morselli e quello tra governo e azienda, i sindacati non intendono “assistere impassibili a scontri fra parti, istituzionali e non, come già avvenuto in passato, che mettano a repentaglio quanto finora fatto con durissima fatica e sacrificio dei lavoratori e della popolazione”. E ancora: “Non consentiremo né ad ArcelorMittal né ad altri, sottolineano i sindacati, di assumere decisioni che attentino alle garanzie contenute nell’accordo del 6 settembre 2018, che si è dimostrato finora l’unico e il solo strumento, con i fatti, per evitare la deriva ambientale e sociale del territorio”.
Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuatelli intanto accusa ArcelorMittal di “prendere in giro lo Stato” e attacca:”Hanno deciso di andarsene da Taranto ancora pima del cambio di governance che ha il compito di traghettare la proprietà fuori dall’Ilva”. “Il loro piano industriale – chiarisce – è stato disatteso nei numeri, nella prospettiva di rilancio e non ha proiezione futuro per errori macroscopici”.
Sulla questione interviene il premier Giuseppe Conte che domani incontrerà i vertici della multinazionale franco-indiana: “sul rispetto degli “impegni contrattuali da parte di ArcelorMittal sull’ex Ilva saremo inflessibili”. Il presidente del consiglio a margine dell’inaugurazione del 157esimo anno accademico del Politecnico di Milano ha poi aggiunto: “Hanno partecipato a una gara a evidenza pubblica e in Italia si rispettano le regole”.
Intanto Matteo Renzi, nell’e-news, scrive: “Io penso che in un Paese serio si dovrebbe agire insieme per trovare una soluzione, anziché litigare. I populisti passano il tempo in tv a cercare un colpevole, le persone serie invece provano a cercare una soluzione. Ho detto al ministro Patuanelli che noi siamo pronti a tutto pur di trovare una soluzione. E Italia Viva c’è perché a noi non interessa ottenere visibilità ma salvare oltre 10mila posti di lavoro. Io non mi rassegno alla chiusura di Ilva. E lavoro per evitarla”.
E l’ex ministri Matteo Salvini si dice pronto a votare un “provvedimento utile per salvare i posti di lavoro. In quel caso il governo avrà il sostegno della Lega. Questo è il nostro impegno. Ma, se il governo va avanti aggrappandosi ai codicilli, faremo barricate in Parlamento non scherziamo proprio con il lavoro di 10mila persone”.