Le multiutility di Vicenza e Verona presto a nozze. Applausi (e suggerimenti) dall’opposizione
Intesa raggiunta tra Aim Vicenza e Agsm Verona per dar vita a un’aggregazione che punti alla nascita di una nuova realtà industriale con un fatturato di 1 miliardo e 100 milioni di euro, un margine operativo lordo di oltre 130 milioni di euro e 2.250 dipendenti. I due gruppi municipalizzati, che si occupano rispettivamente nel capoluogo vicentino e in quello veronese della vendita di energia, del ciclo integrato dei rifiuti, di produzione e distribuzione di energia e calore e di servizi alle amministrazioni comunali, hanno firmato in questi giorni un accordo d’intesa, presentato ieri dai sindaci Achille Variati per Vicenza e Flavio Tosi per Verona, con i presidenti Paolo Colla di Aim e Fabio Venturi di Agsm.
“Aim e Agsm sono molto simili nell’organizzazione dei servizi e nel fortissimo radicamento nel territorio. L’obiettivo è fortificarle ulteriormente entrambe in termini di servizi, qualità e tariffe” è stato il commento di Variati. Mentre Tosi ha sottolineato “la saggia scelta di mantenere il controllo pubblico delle rispettive aziende, legatissime al territorio e in grado di offrire ottimi servizi a prezzi competitivi, ma anche capaci di stare sul libero mercato. Evidente, di conseguenza, è il vantaggio di sistema generato da questa operazione che punta a ulteriori aggregazioni nel tempo e intende mantenere il controllo pubblico anche in futuro”.
Il presidente di Agsm Venturi ha spiegato che entro fine marzo il progetto di fusione verrà sottoposto ai rispettivi consigli comunali. “Vogliamo creare una grande azienda veneta che, mantenendo le reciproche identità che sono la nostra forza, possa diventare polo aggregante anche per altre realtà, non solo venete”, ha detto. Colla, invece, ha evidenziato che “il nuovo soggetto non sarà solo la sommatoria di due aziende forti, ma potrà contare sugli effetti sinergici generati dall’aggregazione, dall’efficientamento dei servizi alle economie di scala perseguibili nell’impiantistica piuttosto che nelle innovazioni”.
Circa la governance, l’operazione rispetterà l’equilibrio tra le parti coinvolte garantendo un’adeguata rappresentanza dei soci negli organi amministrativi e di controllo. Sul versante industriale, le linee di sviluppo del nuovo soggetto muoveranno dai progetti presenti nei rispettivi piani industriali e verranno proiettate nella nuova dimensione economica e finanziaria.
L’accordo verso l’aggregazione, ventilato da mesi, viene salutato con favore anche dall’opposizione della maggioranza di centrosinistra in consiglio comunale a Vicenza. Per il segretario cittadino della Lega Nord, Matteo Celebron, il progetto deve andare avanti, ma “per rafforzare ancora di più il nuovo soggetto sarà fondamentale creare sinergia con le altre multiutilities venete, Ascopiave su tutte “.
Lo stesso vale anche per Francesco Rucco, capogruppo di Idea Vicenza, che ha commentato: “Riteniamo condivisibile e positivo il percorso avviato tra le due importanti realtà industriali venete. Tale decisione lascia pensare che le sollecitazioni politiche verso il colosso Hera siano state abbandonate a favore di una scelta locale e territoriale che abbiamo sempre auspicato in questi anni. In questa fase di passaggio sarà necessario garantire e mantenere il nostro marchio Aim, economie di scala, qualità ed efficienza dei servizi erogati e qualità ed efficienza delle maestranze e del personale tutto”.