Dramma di Malo sul posto di lavoro, i sindacati Cgil e Fiom: “mancano i controlli”
Rimane forte lo sgomento per la tragica morte del tecnico manutentore di impianti fotovoltaici – Leandro Caprarelli il nome dello sfortunato 34enne originario del sud della provincia di Frosinone – in seguito alla caduta accidentale avvenuta lunedì mattina in zona industriale a Malo. In attesa dei riscontri effettuati dallo Spisal dell’Ulss 7 per accertare quanto accaduto e l’effettiva congruenza delle misure di sicurezza adottate, i sindacati Fiom e Cgil si esprimono con profondo rammarico ma anche preoccupazione per la vicenda che ha scosso l’Altovicentino in questi giorni: “una tragedia umana, familiare e sociale. Un ennesimo dramma sul lavoro – si legge in una nota congiunta firmata dai rispettivi segretari provinciali – che rende ancora più grave ed inaccettabile il fatto che mancano i controlli, per carenze di risorse e personale”.
Il nome di Leandro Caprarelli, dipendente di un’azienda maladense impegnata in un’intervento di manutenzione dei pannelli solari, va drammaticamente ad allungare una triste lista di croci che non risparmia lacrime nel territorio Vicentino. L’uomo viveva da qualche tempo proprio a Malo, in via Chiesa, proveniente da Monticelli di Esperia, piccola località laziale in provincia di Frosinone. Qui nel Vicentino, da lavoratore dipendente, contava di costruirsi una famiglia e un futuro tragicamente interrotto nella notte tra lunedì e martedì, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Santorso.
“Si tratta – continua la nota a firma di Giampaolo Zanni e Morgan Prebianca – ancora di un altro morto sul lavoro nella nostra provincia, già pesantemente colpita nel 2019. Questo ennesimo dramma rende ancora più grave ed inaccettabile il fatto che mancano i controlli perché i servizi di prevenzione (gli Spisal) non sono messi in grado di operare perché mancano risorse e personale. Dopo l’ultimo infortunio mortale avevamo unitariamente chiesto al Prefetto una “cossa, un forte intervento contro gli infortuni nella nostra provincia; sono passati 2 mesi e ancora attendiamo, e nel frattempo continua la strage”.
Al lutto e ai giorni di malinconia per quanto accaduto, dopo i funerali di Leandro – data e luogo scelti dalla famiglia non saranno resi noti prima di alcuni giorni viste le indagini in corso – seguiranno quelli degli accertamenti e dell’iter di giustizia, al fine di individuare eventuali responsabili diretti o indiretti del tragico incidente. “È evidente – così si conclude la dichiarazione congiunta – che non ci resta che la lotta sindacale per costringere le aziende ad investire sulla sicurezza, le istituzioni ad intervenire ed i lavoratori ad essere i primi a pretendere sicurezza nei luoghi di lavoro”.