CineMachine | Doctor Sleep
REGIA: Mike Flanagan ● CAST: Ewan McGregor, Rebecca Fergunson, Kyliegh Curran, Cliff Curtis, Zahn McClarnon, Emily Alyn Lind, Selena Anduze, Robert Longstreet, Carel Struycken, Katie Parker, James Flanagan, Met Clark, Zackary Momoh, Jocelin Donahue, Dakota Hickman, Carl Lumbly, Henry Thomas, Bruce Greenwood, Sallye Hooks, Alex Essoe, Roger Dale Floyd, George Dale Floyd, George Mengert, Jacob Tremblay, Chelsea Talmadge, Violet McGraw, Bethany Anne Lind, Nicholas Pryor, Deadra Moore, Jason Davis, Alyssa Gonzalez, Shane Brady, Danny Lloyd, Michael Monks, Hugh Maguire, Sadie Heim ● GENERE: horror, drammatico ● DURATA: 152 minuti ● DATA DI USCITA: 31 ottobre 2019 (Italia)
“QUANDO ERO BAMBINO C’ERA UN POSTO … UN POSTO OSCURO”
Doctor Sleep del 2019 per la regia di Mike Flanagan.
Storia: Dopo gli eventi dell’Overlook Hotel, Danny Torrance è cresciuto segnato dai terribile fatti accaduti da bambino. Alcolizzato e senza il becco di un quattrino, Danny finisce in una piccola cittadina del New Hampshire, dove incontra Billy che lo aiuterà ad uscire dalla sua dipendenza ed a trovare il suo posto nella comunità. Nel frattempo una banda di creature assassine, conosciuta come “Vero Nodo”, è alla ricerca di bambini con la fantomatica “luccicanza”, in quanto essi per vivere si nutrono di questa essenza, torturando ed uccidendo le loro vittime. Nel mirino di questa banda finirà anche Abra, una ragazzina dalle doti speciali con cui Danny farà presto amicizia e che cercherà in ogni modo di proteggere.
Tratto dall’omonimo romanzo scritto nel 2013 dal celebre scrittore statunitense Stephen King, seguito del più celebre romanzo The Shining del 1977, Doctor Sleep di Mike Flanagan si rivela essere un vero e proprio ponte di collegamento tra l’ultimo libro di King che vede nuovamente nel ruolo del protagonista il giovane Danny Torrance e il film del 1980 diretto da Stanley Kubrick che adattò la storia del primo romanzo, rendendo la pellicola tanto dissimile, quando sbalorditiva e terrificante.
Il regista con movimenti di macchina fluidi ed un buon montaggio, riesce a raccontare il romanzo di King in maniera esaustiva senza rimanerne troppo ancorato e riesce in modo sorprendente, forse alle volte un po’ troppo sconclusionato, ad inserire diversi elementi dello Shining del 1980, facendo ricordare al grande pubblico quel genio che era Stanley Kubrick.
Le ambientazioni e le musiche sono quelle giuste per creare un’atmosfera sì inquietante, ma che comunque non arriva ad essere disturbante, se non forse in unica scena dove vedremo in azione il “Vero Nodo” alle prese con una giovane preda.
Questa la caratteristica che rende con molta probabilità questo film una commercialata, sia pure piacevole, e questo lo si nota anche nei personaggi, i quali sono per lo più scritti in modo molto superficiale ed alcuni di loro sono talmente approssimativi che quando escono di scena il fatto sembrerebbe non sussistere. E ciò è comprovato anche dalle reazioni che altri personaggi hanno nel momento della loro dipartita. Per lo più è la direzione degli attori e quest’ultimi stessi, tra cui spiccano un Ewan McGregor pienamente nella parte e una Rebecca Ferguson tanto bella quanto terribile nel ruolo di Rose Cilindro, a sostenere la narrazione e a darle un tono soddisfacente.
Gli elementi “horrorifici” certo non vengono a mancare. I fantasmi e le vecchie presenze dell’Overlook Hotel sono realizzate molto bene, anche se tendono a diventare alquanto pedanti in certe situazioni. Ma per nulla risultano ridevoli, in particolare, nella prima e nell’ultima parte del film, la scelta di Flanagan di portare in scena dei veri attori, senza l’ausilio della computer grafica. Idea azzardata, dal mio punto di vista, sia nella modalità registica che nella direzione degli attori che si sono trovati a dover sostenere delle figure così imponenti (ed aggiungerei la furbizia del regista di far passare queste figure abbastanza velocemente all’interno della narrazione) proprio per non calcare troppo la mano. Dopodiché le ambientazioni, le atmosfere che sono state minuziosamente ricreate sono decisamente il segno dell grande rispetto che Flanagan ha per lo Shining di Kubrick e il tributo che ne deriva con questo film.
Per quanto mi riguarda, il film mi ha intrattenuto per le sue due ore abbondanti, ma non mi ha completamente soddisfatto. Nell’ultima parte il ritmo narrativo diventa forse troppo turbinoso e sembrerebbe quasi troppo frettoloso in alcune conclusioni narrative, perdendo la focalizzazione sui suoi personaggi e parallelamente sulla storia.
Ma detto ciò Doctor Sleep di Mike Flanagan si è rivelato essere un buon film horror, come furono Somnia (2016) e Oculus – Il riflesso del male (2013) e tanti altri lavori di questo giovane regista, ma nulla mi porterebbe a definirlo un film grandioso o magistrale, men che meno un capolavoro come ho sentito vociferare.