Cittadinanza a Liliana Segre, si scatena la bagarre politica
Anche a Bassano, come accade ormai quasi quotidianamente in tante parti d’Italia, la memoria diventa materia di contesa politica e di polemiche al vetriolo. Protagoniste, loro malgrado, due donne che hanno sofferto in prima persona a causa di tragici eventi della storia recente: Liliana Segre ed Egea Haffner.
Tutto inizia quando, il 28 novembre, i consiglieri di opposizione chiedono che Bassano conceda la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, senatrice a vita scampata da giovanissima al campo di sterminio di Auschwitz. Una richiesta espressa all’amministrazione per manifestarle il pieno supporto “contro i recenti rigurgiti di odio e razzismo che l’hanno avuta come destinataria”. Basta poco perché scoppi la bufera: il centrodestra aggiunge un emendamento che affianca all’89enne senatrice a vita la 78enne esule istriana Egea Haffner, il cui padre fu ucciso dai partigiani titini, ed espunge dal testo i riferimenti all’odio e al razzismo contemporanei. Una sorta di “par condicio” della memoria. Il centrosinistra, denunciando la decisione come provocazione e “negazionismo”, non ci sta e abbandona l’aula.
A questo punto il sindaco Elena Pavan interviene sui social criticando pesantemente la mossa dell’opposizione: «In Consiglio ci siamo impegnati a individuare uno spazio pubblico da intitolare alle vittime di odio e persecuzioni in ogni epoca. Era doveroso un voto unanime e l’opposizione è uscita dall’aula. Lo trovo vergognoso».
Ma la storia non finisce qui, anzi ricalca in qualche modo quello che poche settimane era accaduto a Biella, quando Ezio Greggio rifiutò la cittadinanza onoraria dopo che il sindaco della cittadina lombarda si era rifiutato di concederla alla stessa Segre. Anche Egea Haffner dunque decide di non farsi coinvolgere in strumentalizzazioni politiche e rifiuta l’offerta: «Ho deciso di rinunciare alla cittadinanza perché non mi sembra il caso di essere associata alla senatrice Segre – afferma la donna, che ora vive a Rovereto -. Le nostre due vicende sono completamente diverse». No ribadito a voce allo stesso sindaco Pavan, che aveva preso in mano il telefono per tentare di convincerla a tornare sui suoi passi.
«Chiediamo alla Sindaca, che non ha come al solito fatto il minimo sforzo per ascoltarci, di ascoltare almeno Egea Haffner» commenta l’ex candidato sindaco del centrosinistra Angelo Vernillo: «Abbandoni la supponenza e la strumentalizzazione che i suoi consiglieri hanno dimostrato in questa vicenda e ritiri la mozione anche per Liliana Segre, che come riscritta dalla maggioranza senza riferimenti all’odio razziale non rende giustizia al senso del ricordo della Shoah. Comprenderemmo infatti se Liliana Segre – conclude Vernillo – senza il recupero del senso originario della mozione, rifiutasse la cittadinanza onoraria». Aggiungendo poi una stoccata ai «cosiddetti “moderati” in maggioranza, definitivamente scomparsi con il loro silenzio su questa vicenda».
Andrea Fasulo