Gran Bretagna, vincono i conservatori
I Conservatori conquistano la maggioranza assoluta in Parlamento con 363 seggi su 650, ben oltre la soglia dei 326 necessari per governare. Vittoria quindi schiacciante per Boris Johnson. I laburisti di Jeremy Corbyn si fermano a 202, avendo perso seggi in alcune delle loro roccaforti storiche nell’Inghilterra settentrionale e centrale. Johnson conferma che procederà con la Brexit il 31 gennaio, avendo un ampio margine parlamentare per approvare la legislazione necessaria, il Withdrawal Agreement Bill, entro la data stabilita per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.
Per il premier si è trattato di una “storica” vittoria che consentirà al governo di rispettare la volontà democratica del popolo. “La Brexit è ora una decisione incontestabile, inconfutabile del popolo britannico”, spiega Johnson.
Il Regno Unito si avvia a segnare un nuovo record nella sua storia sul numero di donne al Parlamento: 218 deputate, un terzo del totale. Il Labour si conferma il partito più al femminile con 104 elette, anche se in calo rispetto al 2017 quando furono 119. Tra i Tory sono invece 86 le deputate, in significativo aumento rispetto alle 67 del 2017.
Dopo l’ufficialità dei risultati, Jo Swinson si dimette da leader dei liberaldemocratici dopo aver perso il suo seggio nell’East Dunbartonshire per appena 149 voti. “I risultati della notte scorsa sono ovviamente enormemente deludenti nel mio seggio ed in tutto il Paese, con Boris Johnson che ha ottenuto la maggioranza” ha detto Swinson in una dichiarazione. “Sono orgogliosa di questa campagna, i liberal democratici hanno combattuto per l’apertura, la generosità e la speranza. Siamo stati onesti su quello in cui crediamo ed in quello che stiamo cercando di ottenere. Ma il risultato rappresenta una chiara sconfitta per i valori liberali, anche se ci sono milioni di persone nel Paese che ci credono, unendoci per combattere per questi possiamo creare un futuro positivo”. I Libdem saranno guidati, fino alle elezioni per il rinnovo della leadership il prossimo anno, dalla baronessa Sal Briton e dal parlamentare Ed Davey.