La morte di Gaia e Camilla, il gioco del semaforo rosso. Una fatalità per sfidare la sorte
Una fatalità dovuta ad un gioco. Racconta così un imprenditore romano, nel corso di un’intervista, la morte di Gaia e Camilla, investite da un’auto mentre a Roma attraversavano di notte e lontano da un semaforo, distante in reatlà una cinquantina di metri, Corso Francia, strada a scorrimento veloce molto vicino a Ponte Milvio, luogo della movida del quadrante nord della Capitale.
“Lo chiamano il giochino del semaforo rosso e quando mia figlia e la sua amichetta me lo hanno spiegato dopo la morte di Camilla e Gaia, mi sono venuti i brividi. Si tratta di attraversare le due carreggiate di Corso Francia veloci mentre per i pedoni è rosso e per le auto che sfrecciano è verde, sfidando la sorte”, racconta l’uomo.
“Un gioco folle del sabato sera e non solo, in voga tra i giovanissimi di Ponte Milvio. Lo fanno per farsi grandi riprendendosi anche con gli smartphone, creando storie sui social che poi si cancellano nel giro delle 24 ore”.
Tragico gioco che viene confermato anche da un’amica di Gaia: “Sì, anche io ho attraversato Corso Francia di notte, correndo, fuori dalle strisce pedonali e con il semaforo verde per le auto. Rischiando la vita”.
A raccontare la notte dell’incidente Davide, amico di Pietro Genovese che era in macchina con lui: “Quelle due ragazze sono sbucate all’improvviso, correvano mano nella mano. Era impossibile evitarle.
Pioveva, era buio, ma ricordo perfettamente cos’è successo: ho visto due sagome apparire dal nulla e poi il corpo di una di loro rimbalzare sopra il cofano”, dice il 20enne. Intanto Pietro sarà ascoltato dal gip di Roma il prossimo 2 gennaio. L’accusa per lui è di omicidio stradale plurimo.