Il Movimento 5 Stelle perde pezzi: espulso Gianluigi Paragone
Gianluigi Paragone è fuori dal Movimento 5 Stelle. Il senatore è stato espulso dal Collegio dei probiviri composto da Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone. Una decisione che era nell’aria da tempo ma che è diventata ufficiale solo ieri con una notizia diffusa in giornata.
“Sono stato espulso dal nulla – è il commento a caldo del senatore – quando perdi 2 elettori su 3 ti espelle il nulla. Ormai il M5s si è accomodato nel palazzo, è un Movimento che si è messo le pantofole. Sto ricevendo tanti messaggi: c’è una grande rabbia di quegli attivisti che pensavano che il Movimento fosse anti-sistema”. Poi ha promesso: “Racconterò alcuni retroscena di questa espulsione, perché ci sono particolari succosi”. E su Luigi Di Maio: “E’ l’uomo che ha accumulato più poltrone di qualsiasi altro”.
L’espulsione è già stata comunicata all’interessato e, tra le altre cose, viene motivata anche con il voto espresso in difformità dal gruppo parlamentare sulla legge di bilancio. Paragone ha votato infatti contro la manovra e si era astenuto nel voto di fiducia al Governo Conte II. Da tempo non risparmiava critiche ai vertici pentastellati.
Da quanto apprende l’Agi, il senatore Paragone ha presentato al Collegio dei probiviri del una memoria difensiva, che è stata però giudicata insufficiente per evitare l’espulsione. Il testo difensivo di Paragone non è stato valutato idoneo a superare le contestazioni rivolte al senatore, e cioè aver votato contro la legge di Bilancio ed essersi astenuto nel voto sulle dichiarazioni del premier, Giuseppe Conte.
Con questa espulsione si assottigliano dunque i numeri del Movimento 5 Stelle al Senato. Solo il mese scorso tre senatori Ugo Grassi, Francesco Urraro e Stefano Lucidi sono passati alla Lega. E esattamente un anno fa venivano espulsi i senatori Gregorio De Falco e Saverio De Bonis per “reiterate violazioni dello statuto” mentre a giugno era stata espulsa la senatrice Paola Nugnes. A settembre la senatrice del M5s Gelsomina Vono aveva aderito al gruppo Italia Viva mentre a novembre del 2019 la senatrice Elena Fattori era passato al gruppo Misto.
La situazione a Palazzo Madama è quindi sempre più precaria e nelle prossime settimane non si escludono altri addii nelle file pentastellate.