Morte Cristian Collareda: oggi il rito religioso dopo l’autopsia sul corpo dell’artista
Sarà la chiesa parrocchiale di Torrebelvicino ad accogliere stamattina il feretro di Cristian Collareda, che sarà salutato da parenti, amici e persone incontrate nel suo poliedrico percorso professionale, a distanza di cinque giorni dal dramma consumatosi nel piccolo borgo di contrada Casarotti. A concedere il nulla osta, per per la celebrazione del rito solenne e per la successiva sepoltura, la procura della Repubblica di Vicenza, dopo la disposizione dell’autopsia sul corpo del decoratore, scenografo, talvolta anche ballerino e tatuatore nato a Schio ma che per la sua attività nel campo artistico era solito girare l’Italia, in particolare di teatro in teatro. Collareda è spirato nelle prime ore di domenica mattina, a seguito di un arresto cardiocircolatorio le cui cause sono oggetto di indagine. Determinanti saranno gli esiti degli esami clinici e tossicologici che saranno consegnati alla magistratura nelle prossime settimane.
Oggi, però, la vicenda sul piano giudiziario e l’esigenza di chiarezza sull’origine di quanto avvenuto nel primo week end del 2020 vanno relegate in secondo piano. Nel giorno dell’addio al 55enne, da molti soprannominato “Cris”, si sono dati appuntamento in tanti aTorrebelvicino, provenendo ogni parte del Veneto, e probabilmente anche oltre. L’inizio della funzione funebre è fissato per le 10.30 nel paese dell’Altovicentino. La notizia del suo decesso improvviso ha lasciato sbigottiti quanti lo conoscevano. Collareda, che viveva da tempo nell’abitazione di contrada immersa nella tranquillità collinare e nel silenzio dei monti soprastanti, lascia anche un cane e un gatto che accudiva personalmente.
“E con ieri finisce la Favola – si legge in un post della compagnia teatrale itinerante “Vivi la Favola” con cui Collareda collaborava in vesti di scenografo – di una delle colonne portanti dei nostri progetti. Una persona insostituibile, la quale ogni volta che la ricorderemo inizieremo con “C’era una Volta” come in ogni fiaba che si rispetti“.