Migliaia a Baghdad per i funerali di Soleimani. Nuovo raid Usa in Iraq
E’ giallo sulla morte di Shibl al-Zaydi, comandante del gruppo paramilitare Hashed Al Shaabi dopo che un nuovo raid americano, ha colpito un convoglio della milizia filo-iraniana a nord di Baghdad, in Iraq. La notizia del decesso è stata infatti smentita da un portavoce dell’organizzazione.
Intanto migliaia di iracheni si sono riuniti a Baghdad per le esequie di Qassem Soleimani, il generale iraniano ucciso da un raid Usa, scandendo “Morte all’America”. I funerali si terranno a Baghdad e nelle due città sante sciite di Najaf e Kerbala.
Secondo l’emittente ‘Press Tv’, il corpo del generale sarà trasferito in Iran dopo le funzioni religiose. La processione accompagna le salme di Soleimani e anche del suo principale collaboratore in Iraq, Abu Mahdi al-Muhandis, il ‘numero due’ di Hashed al-Shaabi, la coalizione di milizie filo-Teheran, integrate nelle forze di Baghdad, anche lui rimasto ucciso nel raid statunitense.
Stando all’agenzia di stampa ‘Irna’, gli iracheni hanno insistito nel voler svolgere i funerali di Soleimani a Baghdad, almeno secondo quando rivelato dall’ambasciatore iraniano in Iraq, Iraj Masjedi, dopo un incontro avuto con il primo ministro, Adel Abdul-Mahdi. Masjedi ha precisato che la cerimonia onorerà appunto anche le altre vittime del raid di ieri.
Dopo la parata di Kazimiya, nella zona verde di Baghdad si terrà il funerale ufficiale alla presenza di molti leader iracheni. Al termine, la salma di Soleimani sarà portata anche nelle città sante per gli sciiti, Kerbala e Najaf, prima che il suo corpo venga riportato in Iran dove il generale iraniano avrà un altro funerale in patria.
Le esequie in onore del generale si terranno nella città santa di Mashad, nel nord-est del Paese, e domani mattina a Teheran, alla presenza anche della Guida Suprema Ali Khamenei, come riporta l’agenzia di stampa ‘Mehr’. Il corpo del generale sarà quindi trasferito a Kerman, la città che ha dato i natali a Soleimani. Il generale sarà sepolto martedì a Kerman.
Deluso dallo scarso appoggio europeo Mike Pompeo: gli alleati europei degli Stati Uniti “non sono stati così d’aiuto come avrei desiderato”, ha detto il segretario di Stato Usa parlando dell’attacco americano in Iraq in cui è stato ucciso il generale iraniano Soleimani. A Fox News ha detto di aver telefonato a funzionari di vari Paesi per parlare dell’attacco, “cercando assistenza – ha spiegato -. Sono stati fantastici. Gli europei invece non si sono comportati come avrei voluto”.
Rohani, gli americani “non si sono resi conto di quale grande errore” hanno fatto: “Vedranno gli effetti di questa azione criminale non solo oggi, ma negli anni a venire”. Lo ha dichiarato il presidente iraniano nel corso di una visita ai familiari del generale ucciso. “Il crimine dell’America rimarrà nella storia tra i più grandi commessi contro il popolo iraniano” ha aggiunto Rohani, secondo il quale oggi gli Stati Uniti sono “più odiati” dagli iraniani e dagli iracheni.
“La risposta a un’azione militare è un’azione militare”: ha invece dichiarato alla ‘Cnn’ l’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite, Majid Takht-Ravanchi, promettendo vendetta per l’attacco americano in Iraq.