La canzone del mare: la magia dell’animazione irlandese
REGIA: Tomm Moore ● CAST: Brendan Gleeson, Fionnula Flanagan, Pat Shortt, Jon Kenny, Lisa Hannigan, David Rawle, Lucy O’Connell, Colm Ó’Snodaigh, Liam Hourican, Kevin Swierszcz, Will Collins, Paul Young ● GENERE: animazione, fantasy ● DURATA: 93 minuti ● DATA DI USCITA: 23 June 2016 (Italia)
“QUESTA È UNA CONCHIGLIA ANTICA CHE MI HA REGALATO MIA MADRE TANTO TEMPO FA. POGGIALA SULL’ORECCHIO E ASCOLTALA ATTENTAMENTE. SENTIRAI LA CANZONE DEL MARE”
La canzone del mare del 2014 per la regia di Tomm Moore.
Dopo The Secret of Kells (2009) presentato al Milano Film Festival 2011, ma rimasto purtroppo inedito in italia, il regista Tomm Moore torna al cinema d’animazione con uno dei film più emozionanti ed incantevoli dell’ultimo decennio, anche se in realtà ancora poco conosciuto dal grande pubblico.
Assuefatti da un’animazione di tipo digitale, diventata sempre più nel tempo precisa e popolare, soprattutto dopo i successi Disney Pixar, forse abbiamo un po’ perduto quel fascino ancestrale che solo l’animazione vecchio stampo sa dare. Quel tipo di disegno fatto a mano che può forse ancora catturare il bambino che c’è dentro ognuno di noi. Con me c’è pienamente riuscito e La canzone del mare è proprio uno di quei film che è riuscito ad incantarmi e a farmi iniziare piacevolmente questo 2020.
Lavorando con meravigliosi sfondi ad acquerello che ricordano il clima mite dell’Irlanda e animazioni 2D in cui il senso della profondità e della prospettiva è dato unicamente dalla sovrapposizione di diversi elementi, la storia si sviluppa accompagnandosi molto al folklore irlandese e portando lo spettatore in un mondo tanto curioso quanto magico, dove Ben, un bambino di 10 anni, astuto e talvolta scontroso con il padre, dovrà affrontare un lungo viaggio per salvare la sorellina Saoirse.
La colonna sonora composta da Bruno Coulais (Mune – Il guardiano della luna, Coraline) ci accompagna meravigliosamente in questo viaggio, con alcune delle composizioni più belle che personalmente abbia mai ascoltato.
Dal faro su di un isola dove la famiglia abita isolata dal resto del mondo, la storia ci porterà in diversi luoghi e ci farà incontrare diversi personaggi. Ma quello che più colpisce è la sensibilità con cui il regista ha toccato e raccontato temi tanto delicati quanto drammatici come la perdita di un genitore e del rapporto difficile che si può instaurare tra un fratello maggiore e la sua sorellina.
Tutto questo non viene semplicemente risolto attraverso qualche magica formula o colpo di bacchetta. I nostri giovani protagonisti affronteranno un viaggio lungo e faticoso, fino all’incontro con quello che definiremo comunemente l’antagonista, eppure anch’esso rivelerà una parte di noi stessi che in molti non conoscono, perché non sempre un’azione è sbagliata a prescindere dal motivo che ci ha spinti a farla.
Un film che parla di crescita, di perdita e di tolleranza e di come dobbiamo vivere, nel bene e nel male, tutta la varietà di emozioni che quotidianamente ci piombano addosso e di come esse ci strutturano come persone. Una storia che potrà piacere ai più piccoli come ad un pubblico più adulto, strizzando l’occhio a chi d’animazione se ne intende.