Autostrade, al vaglio una maxi multa invece della revoca
Una maxi-multa nei confronti di Autostrade per l’Italia come possibile alternativa alla revoca. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende da fonti di governo, una delle strade allo studio per chiudere il dossier sulla concessione di Aspi aperto dopo il crollo del ponte Morandi.
Tra le linee guida del piano, anche i forti investimenti in manutenzione e il tema centrale della qualità del servizio. Aspi sta infatti mettendo in campo tutto il possibile per dare il segnale del cambio di passo in atto, come spiegato in una recente intervista dall’amministratore di Atlantia Tomasi che, alla guida di Autostrade da poco meno di due mesi, ha chiarito anche la disponibilità a fare “importanti investimenti” e compensazioni: l’intenzione è di realizzare investimenti per 13 miliardi di euro nei 18 anni rimasti della concessione. Tutte misure che Tomasi mette sul piatto insieme alla disponibilità a trattare con il governo per salvare la concessione. E anche il futuro della società (con ripercussioni anche per la controllante Atlantia), che con la revoca e l’indennizzo ridotto previsto dal Milleproroghe (che lo porta da 23 a 7 miliardi) si troverebbe davanti al rischio fallimento.
Nel frattempo Atlantia ha messo a punto un piano per il triennio 2020-2023 che mette la sicurezza al centro puntando su manutenzione, innovazione tecnologica e sostenibilità. Uno dei punti fondamentali del progetto è che entro la fine di quest’anno tutti i sistemi di monitoraggio sui principali viadotti (circa 2mila sui 3.020 chilometri di rete gestita) saranno svolti attraverso un sistema ad intelligenza artificiale sviluppato con Ibm. Una piattaforma che consentirà il controllo in tempo reale, la cui sperimentazione inizierà in questi giorni su uno dei viadotti che nei mesi scorsi è finito sotto la lente dei magistrati per i mancati controlli, il viadotto Bisagno in Liguria, sull’autostrada A12 Genova-Livorno.