In Cina si registra il primo morto per la misteriosa polmonite virale
Primo decesso in Cina per la misteriosa polmonite virale scoppiata nel Paese. Lo riferiscono le autorità sanitarie di Wuhan, dove si è diffusa l’epidemia. Delle 41 persone attualmente ricoverate, sette si trovano in condizioni gravi, due sono state dimesse e gli altri casi sono in condizioni stabili.
L’infezione, che ha colpito 59 persone nel mese di dicembre scorso, è stata attribuita a un nuovo tipo di virus della stessa famiglia della Sars, che tra il 2002 e il 2003 uccise oltre 700 persone tra Cina e Hong Kong. Le autorità sanitarie ribadiscono che al momento, non ci sono prove chiare della trasmissione tra esseri umani.
L’unico indizio comune porta al mercato del pesce di Wuhan, una città della Cina centrale di 19 milioni di abitanti, per cui sono transitate molte delle persone ammalate. Proprio al mercato vengono venduti anche animali vivi e cacciagione. Il primo pensiero delle autorità sanitarie è stato un possibile nuovo virus trasmesso dagli animali selvatici. Il mercato è stato completamente disinfestato. Ma sulla natura del virus si brancola nel buio.
Non è Sars, ovvero la sindrome respiratoria acuta che fra 2002 e 2003 uccise oltre 700 persone, soprattutto in Cina e a Hong Kong. A morire a Bangkok fu anche Carlo Urbani, il medico italiano cui si deve la classificazione del virus.
Esclusa anche l’influenza aviaria, epidemia notata nel 2013 e mai del tutto debellata. Il nuovo virus non corrisponde nemmeno alla Mers, la sindrome respiratoria del medio oriente, comparsa nel 2013 in Arabia Saudita.
Si tratta evidentemente di un microrganismo nuovo, che i ricercatori non sono ancora riusciti a identificare. “Non abbiamo informazioni sufficienti per valutare la gravità del rischio” ha comunicato l’Organizzazione Mondiale della Sanità.