Caos Libia: già violata la tregua tra al-Sarraj ed Haftar
In Libia è già stato infranto il cessate il fuoco. Le due parti nella guerra civile si sono accusate reciprocamente di aver infranto la tregua mediata a livello internazionale a poche ore dalla sua entrata in vigore.
Il governo di Fayez al-Sarraj, in un comunicato, denuncia violazioni “a Salaheddin e a Wadi Rabie” e ribadisce che “la piena attuazione del cessate il fuoco potrà avvenire solo con il ritiro dell’aggressore da dove è venuto”, in riferimento al generale Haftar.
Nel comunicato, l’esecutivo di al-Sarraj ha messo in guardia le truppe di Haftar: “In caso di ulteriori violazioni il Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico non resterà a guardare e la sua risposta sarà violenta e ferma”.
Anche alcuni media pro Haftar hanno segnalato violazioni alla tregua entrata in vigore dalla mezzanotte in Libia. “Le milizie che fanno capo al governo di accordo nazionale libico hanno violato la tregua su più di un fronte con ogni tipo di armi, compresa l’artiglieria”, ha affermato Al-Mabrouk Al-Gazawi dell’Esercito nazionale libico al sito informativo libico Al Marsad, assicurando tuttavia il rispetto dell’ordine del cessate il fuoco.
La scorsa settimana la Turchia ha inviato truppe per aiutare il governo di unità nazionale (Gna). Il generale Haftar è sostenuto invece da Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Giordania. Tutte queste forze in campo, fanno crescere la preoccupazione che la Libia ricca di petrolio possa diventare il teatro di un conflitto regionale, o addirittura di una “seconda Siria”.
Le forze dell’esercito nazionale libico (Lna), fedeli al generale Haftar, controllano gran parte della Libia orientale. Hanno lanciato un’offensiva sulla capitale nell’aprile 2019 ma non sono stati in grado di conquistare la città. La scorsa settimana, tuttavia, hanno preso la terza città più grande del Paese, Sirte.