Un paese intero in lacrime per l’ultimo saluto ad Enrico
Sant’Antonio è una frazione di un piccolo paese, Valli del Pasubio. Un piccolo puzzle, in cui ognuno dei pezzi conosce l’altro e vi si amalgama alla perfezione. Per questo la perdita di Enrico, il giovane che sabato scorso ha deciso di togliersi la vita, non è stata solo un lutto devastante per la famiglia, ma anche per tutta la sua comunità. A darne testimonianza sono state le centinaia e centinaia di persone che oggi pomeriggio si sono ritrovate nel centro di Sant’Antonio per dare l’estremo saluto al “loro” Enrico. Un pezzo sano e sorridente di questo puzzle armonioso che si è staccato dall’insieme, lasciando un vuoto che difficilmente si può colmare.
Nonostante il tiepido sole invernale che pian piano ricomincia a prendere vigore per le vie di Sant’Antonio il gelo era totale. Un freddo pungente che prima di colpire l’esterno ha attanagliato i cuori degli oltre 500 presenti alla cerimonia. Fuori dalla piccola chiesa infatti, ben presto riempita, si sono assiepate tantissime persone per la liturgia funebre. Amici, colleghi, rappresentanti di associazioni, istituzioni, il sindaco Armando Cunegato: tutta la comunità di Valli del Pasubio è accorsa a portare il suo cordoglio per la prematura scomparsa di Enrico, riempiendo tutto il centro storico della frazione.
A officiare il funerale i due parroci di Valli, don Giuseppe Pasquale e don Evariano Fabris. Assieme a loro l’ex parroco del paese don Maurizio Gobbo – col quale Enrico aveva condiviso per dieci anni uscite e campi parrocchiali – e don Armando Taldo di Torrebelvicino. Sull’altare assieme ai prelati gli amici di Enrico, che hanno accompagnato il feretro in chiesa con i familiari.
“Ne manca uno quest’oggi – ha detto un commosso don Maurizio durante l’omelia – manca Enrico. Ma non dobbiamo perdere la speranza. Nella vita bisogna seguire chi ci mette il cuore, e lui ce lo ha sempre messo. Dobbiamo prendere la sua eredità col cuore e farla nostra, con tutto il bene che ha fatto”.
Al termine della liturgia hanno parlato gli amici, ricordandone l’amore per la vita, il sorriso, la determinazione e semplicità. “Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi lo ha amato” gli ha fatto eco uno dei cugini. Dopo il saluto degli ex compagni di scuola don Maurizio ha infine letto una lettera scritta dal padre di Enrico. “Non hai niente di cui scusarti con noi – ha scritto – rispettiamo la tua scelta. In questi giorni i tuoi tanti amici ci hanno testimoniato quanto di buono hai seminato nella tua breve vita. Ti siamo grati di tutto e siamo orgogliosi di te, ti vogliamo bene”.
Prima di accompagnare Enrico al carro funebre, i suoi amici hanno fatto risuonare la canzone “I Miss you” dei Blink 182, il suo gruppo preferito. Colonna sonora della sua vita fino al suo ultimo istante.