Calcio: la Juventus di CR7 prova lo strappo, l’Inter stecca ancora. Bene Roma e Milan
Al giro di boa, prima giornata di ritorno, la Juventus prova a scappare. La sofferta vittoria interna contro il Parma e il contemporaneo pareggio dell’Inter a Lecce, portano la Vecchia Signora a +4 sui nerazzurri sempre secondi in classifica. Ma attenzione alla Lazio che con una partita da recuperare (il 5 febbraio all’Olimpico col Verona) è potenzialmente seconda a -3 dalla capolista. Nel posticipo domenicale all’Allianz Stadium, il protagonista è sempre lui: Cristiano Ronaldo che in campionato va a segno da 7 gare consecutive. La doppietta di CR7 piega i ducali, nonostante i soliti momenti di apnea bianconera nel finale.
Ciao Pietro. Una vittoria dedicata a Pietro Anastasi, ricordato, onorato e omaggiato prima del match. Un filmato a lui dedicato è stato proiettato sui maxischermi e buona parte delle luci dell’impianto sono state spente, tenendo accesi solo pochi fari a illuminare il cerchio di centrocampo dove i calciatori hanno osservato abbracciati il minuto di silenzio per il grande calciatore del passato scomparso venerdi dopo una lunga malattia. Chi vi scrive aveva avuto modo di lavorarci insieme a 7Gold quando “Petruzzu u’turcu” faceva l’opinionista per la tv milanese e il sottoscritto l’inviato all’Olimpico per Roma e Lazio. Verbalmente ci eravamo scontrati spesso perchè lui non aveva molta simpatia per le squadre della Capitale e soprattutto era innamorato della sua Juventus. Un uomo schivo e a volte anche scorbutico ma sempre disponibile.
Juventus-Parma 2-1. Sarri conferma la formazione che domenica scorsa ha vinto a Roma, con l’unica novità di De Ligt al posto dell’infortunato Demiral (auguri di pronta guarigione al turco che si è rotto il legamento come Zaniolo proprio nel match di una settimana fa). Quindi, ancora una volta, niente tridente delle meraviglie ma Ramsey trequartista alle spalle di Cristiano Ronaldo e Dybala. Higuain parte nuovamente dalla panchina. Nel Parma di D’Aversa l’osservato speciale è Kulusevski, acquistato dalla Juventus per la prossima stagione: non pervenuto. Forse troppa emozione per il talentuoso 19enne svedese di origini macedoni. Nel finale c’è spazio prima per Higuain e per il tridente pesante, poi per Douglas Costa al posto di Dybala: l’argentino, sostituito ancora una volta, la prende male. Ma è il Parma a inseguire fino all’ultimo il pareggio. Il fischio finale è liberatorio per Madama.
Un’Inter lenta, senza idee, ma anche sfortunata, non va oltre l’1-1 a Lecce; secondo pareggio consecutivo per i nerazzurri dopo quello interno contro l’Atalanta. I gol entrambi nella ripresa, ospiti in vantaggio con il quasi 21enne difensore Alessandro Bastoni, ennesimo bel prodotto del vivaio atalantino nato a Casalmaggiore in provincia di Cremona. Il pari salentino lo firma Mancosu, 6° centro stagionale per il centrocampista capitano del Lecce. Insomma, come già accaduto in passato, per Antonio Conte un ritorno sfortunato nella sua terra d’origine. Peraltro l’allenatore interista è stato accolto male dai suoi ex tifosi (indossò la maglia giallorossa dal 1985 al 1991).
Insulti a Conte. Brutto lo striscione esposto in curva: “Conte uomo senza identità, sei la merda della nostra città”. Al termine della partita il tecnico dell’Inter particolarmente amareggiato per la prestazione dei suoi ha detto: “Se non andiamo sempre a 200 all’ora siamo una squadra normale. Non ci possiamo permettere di avere più di un giocatore sottotono. Però le occasioni le abbiamo avute, dovevamo segnare”. Intanto, il Lecce al “Via del Mare” continua a non vincere ma si conferma avversario tosto per le grandi: dopo aver frenato la Juventus, ha frenato anche l’Inter. E come contro la capolista, è stato decisivo capitan Mancosu.
Roma, prima vittoria in campionato nel nuovo anno. Dopo le due sconfitte interne consecutive contro Torino e Juventus, la Roma torna a correre: 3-1 in casa del Genoa e uno Spinazzola ritrovato dopo che è saltato lo scambio con l’Inter per Politano. I giallorossi si confermano così squadra da trasferta: sesta vittoria esterna e 4° posto in solitaria in attesa del “Monday Night” Atalanta-Spal. I rossoblù di mister Nicola invece tornano al penultimo posto. Un successo importante, il 2° di fila considerando quello di Parma in Coppa Italia, costruito sugli errori di un Genoa che ha solo cuore e coraggio. Grifoni fermati in due occasioni da uno strepitoso Pau Lopez. Spinazzola tra i migliori in campo: e meno male che l’Inter lo ha rispedito al mittente perchè non convinto della sua integrità fisica. In realtà lo scambio con Politano è saltato soltanto a causa dei dissidi che allignano nel club nerazzurro: l’amministratore delegato Marotta ha detto “no” per fare un dispetto al direttore sportivo Ausilio e spingerlo a non rinnovare il contratto. Da questa vicenda l’Inter ne esce decisamente male.
Il match di Marassi. La Roma domina il primo tempo, fallisce tante occasioni e va a segno su un cross di Under che inganna la difesa genoana e su autogol di Biraschi che devìa nella propria porta un tiro cross dello scatenato Spinazzola al 44′. Ma nella folle e sciagurata storia romanista c’è tempo per il pallonetto di Pandev che riapre i giochi su dormita difensiva giallorossa. Nella ripresa però la squadra di Fonseca tiene botta, Dzeko finalmente esce da un lungo letargo e cala il tris definitivo. Resta il solito problema: questa Roma crea tanto ma deve diventare più cattiva sottoporta. In sintesi, alla bella squadra di Fonseca, per fare il grande salto, mancano i killer d’area di rigore e il cinismo. Senza dimenticare i numerosi infortuni a raffica: record europeo assoluto. Penultimo posto e nuova crisi per il Genoa giunto già al terzo cambio in panchina: con Nicola al comando, dopo la vittoria all’esordio, questa è la seconda sconfitta consecutiva.
Rebic all’ultimo secondo fa godere il Milan: ribaltata l’Udinese. I rossoneri in campionato ritrovano la vittoria a San Siro: non vincevano al Meazza dal 31 ottobre scorso. Grandi protagonisti, l’attaccante croato ex Eintracht Francoforte autore di una doppietta, ed Hernandez, sempre più difensore goleador. E’ un Theo alla Aldo Maldera, compianto terzino campione d’Italia con Milan e Roma (nella stagione 1979-80 chiuse con un bottino di 9 reti). Intanto, il quinto gol in campionato di Hernandez significa record per un debuttante in maglia rossonera nel reparto arretrato; già superato Kaladze. Ricordiamo però che a proposito di difensori con il vizio del gol, Marco Materazzi rimane primatista assoluto: 12 centri con il Perugia nella stagione 2000-2001. Ma in casa Milan non è tutto oro quel che luccica, perchè l’Udinese dopo aver dominato il primo tempo, chiuso in vantaggio per 1-0, si divora troppi gol e come spesso accade nel calcio viene puntualmente punita.
Le altre partite della domenica. Al Rigamonti, show di Torregrossa e Joao Pedro: due doppiette. Brescia-Cagliari finisce 2-2. Il brasiliano, al tredicesimo gol stagionale, evita il sesto k.o. di fila ai sardi. Corini ringrazia il suo numero 11. Nel finale arriva pure la solita balotellata. Mario Balotelli manda a quel paese l’arbitro Giua e viene giustamente espulso. Questo ragazzo non cambierà mai. A Bologna, Borini debutta con un gol. Il Verona rimonta così i felsinei ridotti in 10 uomini per l’espulsione di Bani per doppia ammonizione. Proprio Bani aveva portato in vantaggio i rossoblù di Mihajlovic. Adesso prepariamoci a una settimana di fuoco: Napoli-Lazio e Juventus-Roma di Coppa Italia; poi, domenica prossima, Roma-Lazio e Napoli-Juventus di campionato.