Convento in lutto per l’addio a fra Germano, il frate buono che girava con l’apecar
Il Convento di Santa Maria del Cengio a Isola Vicentina è in lutto da ieri per la scomparsa del suo decano, frate Germano Contardo. Si è spento alle veneranda età di 92 anni uno dei personaggi più amati della comunità e del paese, un cuore buono e generoso conosciuto anche da chi non frequentava l’ambiente religioso in virtù delle sue scorribande per le colline a bordo della sua apecar, con le immancabili cassette di frutta caricate sul cassone. Poco più di due anni fa, nel novembre del 2017, il suo nome balzò alle cronache dopo un’aggressione subita da parte di due balordi, a tutt’oggi impuniti, che lo picchiarono codardamente mandandolo in ospedale, al S. Bortolo di Vicenza da dove si riprese solo dopo una lunga convalescenza, con quattro costole rotte.
La notizia della morte del frate si è diffusa nella serata di lunedì 20 gennaio, data della triste dipartita. Da tempo la malattia aveva reso tribolato l’ultimo scorcio di percorso terreno di Germano, che mai comunque si era perso d’animo confortato da una fede genuina e profonda, spinto dalla sua missione di carità cristiana. Per decenni si era prodigato a favore di poveri e bisognosi, salendo sulla sua caratteristica moto furgonata Piaggio per andare a far loro visita e consegnare generi alimentari di ogni tipo che raccoglieva insieme alle elemosine, elargendo “in cambio” benedizioni e sorrisi d’altri tempi. Una missione durata quasi 70 anni, un pezzo di storia di Isola Vicentina e di più generazioni di isolani che in queste ore lo ricordano con messaggi di affetto.
Un frate “questuante”, con ogni probabilità l’ultimo attivo in provincia di Vicenza, alla ricerca perpetue di carità da ricevere e a sua volta da offrire come previsto nell’ordine dei mendicanti servi di Maria, uno dei più anziani a farne parte. Una statuetta della Madonna, tra l’altro, era installata sull’apecar sopra il cruscotto, ad accompagnarlo nei suoi viaggi quotidiani per Isola e i paesi limitrofi. Originario del Friuli dove era nato quasi 93 anni fa, nel paesino di Rive d’Arcano (Udine), lascia la chiesa e il convento di Santa Maria nel silenzio delle preghiere in suo suffragio, in attesa del rito funebre che sarà celebrato in data da comunicare.
“Fino a quando ci rincontreremo possa Dio tenerti nel palmo della sua mano” si legge in un commosso post pubblicato sulla pagina del convento.