Coronavirus, primi casi in Europa. E in Cina è sempre più allarme
Si allarga a macchia d’olio il coronavirus che sta mettendo in ginocchio la Cina:è salito a 41, dopo un susseguirsi di bollettini medici, il numero delle vittime ufficiali. I casi accertati nel Paese sono 1.300 e il contagio sbarca in Europa con tre pazienti conclamati in Francia. I tre pazienti sono ricoverati in isolamento a Bordeaux, nel sud-ovest del Paese, e a Parigi. In Italia escluso un caso sospetto a Parma. Confermato un primo caso in Australia e un secondo negli Usa.
E in Cina è sempre più allarme: il Paese tenta di far fronte con tutti i mezzi all’epidemia. Oggi, giorno in cui cade il Capodanno lunare, saranno bandite feste e manifestazioni che potrebbero favorire il contagio. Tredici città sono state isolate, chiuse la Grande Muraglia e la Città proibita. Il cordone sanitario riguarda ora 56 milioni di persone. Vietata la vendita di pacchetti turistici. A Wuhan si costruisce un nuovo ospedale, quelli esistenti non bastano più.
Sei squadre di medici, per un totale di 1.230 dottori sono state inviate a Wuhan per combattere la diffusione della malattia. Lo riferisce la Commissione Nazionale per la Sanità cinese e sul posto si trovano già squadre di medici provenienti da Shanghai e dalla provincia sud-orientale cinese del Guangdong. Tra questi c’è un gruppo di super-esperti, provenienti da Pechino, che erano stati in prima linea nella battaglia contro la Sars nel 2003 e che lavorano ad un vaccino che potrebbe essere pronto in tre mesi.