Abeti bianchi e abeti rossi, quali differenze?
Camminando nei boschi delle nostre montagne gli abeti vengono chiamati “brutalmente” pini. Eppure non lo sono, ed anzi, c’è un’altra distinzione da fare: alcuni sono abeti rossi, altri bianchi. Quante volte vi siete chiesti quali siano le differenze tra le due specie? E dove li possiamo trovare assieme per osservare ciò?
DOVE OSSERVARLI ASSIEME NEL VICENTINO
Abete bianco e abete rosso, nello stesso bosco li possiamo osservare sulle zone settentrionali dell’Altopiano di Asiago (es. Monte Verena). Oppure sulle Piccole Dolomiti, nel Gruppo del Carega sul versante rivolto verso Campogrosso e Val di Leno in una fascia compresa tra i 1300 e 1600m di quota, non cresciuti spontaneamente però.
ABETE ROSSO
Il peccio o abete rosso è un albero sempreverde appartenente alla famiglia Pinaceae, molto diffuso nelle Alpi.
E’ una specie tipica dell’orizzonte montano medio e superiore e di quello subalpino inferiore, trovando condizioni climatiche ottimali tra i 1000 e i 1800 m di altitudine. Le peccete si estendono maggiormente nelle Alpi centrali ed orientali, dove questa specie approfitta di condizioni climatiche per essa ideali, soprattutto estive, ovvero caldo moderato e precipitazioni regolari nel trimestre estivo, fattori climatici che nei settori alpini orientali appaiono maggiormente distribuiti.
E’ alto fino a 60 metri, con tronco diritto e chioma conica relativamente stretta. Il portamento può comunque differenziarsi in base all’altitudine. La chioma infatti può assumere una forma più espansa alle quote alpine più basse, mentre tende a divenire più stretta a quote maggiori, questo per contenere i danni provocati dalla neve.
La corteccia è sottile e rossastra, e da questa caratteristica deriva il nome comune dell’albero. Invecchiando con l’età diviene bruno-grigiastra e si divide in placche rotondeggianti.
Le foglie sono costituite da aghi appuntiti, a sezione quadrangolare, lunghi fino a circa due centimetri e mezzo, inseriti su cuscinetti in rilievo posti in modo circolare tutto intorno al rametto, con tendenza a disporsi su un piano orizzontale.
ABETE BIANCO
L’abete bianco è un albero sempreverde. E’ monoico, cioè presenta sulla stessa pianta fiori maschili e femminili distinti e separati. È una pianta vascolare, con semi contenuti in un cono portato eretto. Vive generalmente ad altitudini comprese fra 500 e 2000 metri, risulta essere un albero molto longevo: può superare i seicento anni d’età!
L’abete bianco è una specie sciafila, cioè che può vivere in zone d’ombra. Allo stato giovane, può restare sotto copertura anche per 30 anni, con conseguente malformazione del fusto, mentre allo stato adulto ha la necessità di vegetare in piena luce. L’abete bianco ama umidità, terreni freschi e profondi, tipici delle zone ombreggiate e piovose.
La corteccia, negli esemplari giovani, è piuttosto liscia con un colore grigio-argenteo. Negli alberi più vecchi, oltre i 50 anni d’età la corteccia si ispessisce tendendo a desquamarsi in placche sottili e diventa, partendo dalla base, rugosa e di color scuro, tendente al nero.
Le foglie sono persistenti (8-10 anni) e costituite da aghi appiattiti, rigidi e inseriti singolarmente e separatamente sui rametti, secondo una disposizione a pettine. Gli aghi sono lunghi circa 2–3 cm e larghi un paio di millimetri, con la punta arrotondata non pungente e i margini lisci. La pagina superiore, di colore verde scuro, è lucida, mentre quella inferiore presenta due caratteristiche linee parallele di color grigio-argento. Altra caratteristica tipica di questa specie sono i rametti coperti da sottili peli di colore bruno chiaro.
LE DIFFERENZE
Aghi: nell’abete rosso hanno sezione quadrangolare con parte superiore e inferiore dello stesso colore, mentre nell’abete bianco sono piatti con parte superiore verde scuro e parte inferiore grigio-argento;
Corteccia: nell’abete rosso è più scura, rossastra, e si stacca in placche rotondeggianti o irregolarmente rettangolari di circa 1–2cm;
Pigne: nell’abete bianco sono erette, non cadono ma si sfaldano, mentre nell’abete rosso sono pendule e cadono intere e si possono dunque osservare sul terreno;
Portamento dei rami: nell’abete rosso quelli principali sono orientati verso l’alto e quelli secondari sono penduli, mentre l’abete bianco li ha esclusivamente orizzontali.