Coronavirus, oltre 400 vittime. Primo morto ad Hong Kong
Prima vittima del nuovo coronavirus a Hong Kong. Una portavoce dell’ospedale Princess Margaret ha confermato la morte di un uomo di 39 anni, le cui condizioni erano peggiorate nelle ultime ore. L’uomo è morto a causa di un infarto. Nell’ex colonia britannica anche le misure di contenimento del virus sono diventate oggetto di una furiosa battaglia politica. Da ieri un sindacato dei medici della città ha proclamato uno sciopero generale chiedendo al contestato governo locale di Carrie Lam di chiudere le frontiere con la Cina.
Sono 635 i pazienti totali dimessi dagli ospedali in Cina dopo essere stati trattati con successo contro il coronavirus: si tratta di 160 guarigioni nelle ultime 24 ore. Lo riporta la Commissione sanitaria nazionale cinese, spiegando che poco più di 100 sono relativi alla provincia dell’Hubei. I decessi complessivi sono saliti a 425, mentre ammontano a 20.438 le persone in tutto il Paese alle quali è stato confermato il contagio. In Italia sono stati dimessi i due pazienti di nazionalità cinese ricoverati venerdì a Teramo.
E dopo due ore di confronto a Palazzo Chigi tra partiti di maggioranza e opposizione sul coronavirus, il premier Conte annuncia la creazione di una task force di ministri e misure a sostegno delle imprese per contrastare l’impatto economico dell’epidemia. Intanto i governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige chiedono al ministero della Sanità che il periodo d’isolamento previsto per chi rientra dalla Cina sia applicato anche ai bambini che frequentano le scuole. “Vogliamo solo dare una risposta all’ansia dei tanti genitori, visto che la circolare non prevede misure in tal senso” spiega il presidente del Veneto Zaia.