Aperto un fascicolo d’indagine sulla morte dello sciatore scledense a Folgaria. Cause da accertare
All’indomani della tragedia sugli sci avvenuta lunedì mattina a Folgaria a pochi chilometri dal confine con il Trentino, che ha sconvolto prima fra tutte la comunità di Schio per la morte di un concittadino conosciuto – Fabio Pozzan, 61 anni, da poco in pensione -, si è aperto un fascicolo d’indagine per far luce sulle cause che hanno determinato l’incidente di montagna. La vittima ha perso la vita, praticamente sul colpo, dopo il violento urto con un albero in seguito all’uscita di pista. Indagini in capo alla Procura della Repubblica di Rovereto, dove il magistrato deciderà a breve sull’effettuazione dell’esame autoptico sul corpo dello sfortunato scledense. Persona nota nell’Altovicentino per le sue qualità umane, e per il tempo dedicato all’associazionismo e alle sue passioni, la musica innanzitutto.
Un drammatico evento che ha squarciato la serenità della famiglia del 61enne, residente nella frazione di Poleo, e la comitiva di amici partiti lunedì scorso di buon mattino per trascorrere una giornata di svago in Folgaria, tante altre in passato, sugli sci. Impossibile, allo stato attuale almeno, determinare con esattezza quanto sia accaduto, cosa abbia causato l’uscita di pista improvvisa e il successivo impatto fatale con l’ostacolo: forse un malore, ipotesi che tiene banco, o una distrazione.
Non ci sarebbero testimonianze dirette chiarificatrici: secondo gli elementi noti i compagni di discesa precedevano a valle, mentre Pozzan – definito da più parti come sciatore esperto -, era partito in coda al gruppetto. Solo al mancato ricongiungimento del gruppo a fondo pista gli amici si sono resi conto che qualcosa era andato storto, mentre scattava l’allarme dato da altri fruitori della pista rossa di Serrada. Nessuno di loro, però, avrebbe presentito il dramma alle porte.
Da più parti si leggono messaggi di vicinanza alla moglie Emanuela e alla figlia Lara. Ricordi, pensieri, condivisioni del lutto. Fabio era un fine cultore di musica, e non a caso faceva parte dello staff di Schio Life, network che organizza eventi musicali nel territorio e che riunisce tantissimi appassionati delle note.
Tra i tanti post “Buon viaggio campione” si legge al termine di un messaggio apparso sulla pagina del “Masieraday”, a cui il compianto 61enne aveva partecipato sin dagli albori di ogni evento a scopo benefico. “L’allegria fatta a persona. Mancherai a tutti noi”, scrive un amico di vecchia data. Anche il sindaco di Schio Valter Orsi lo ha omaggiato postando un’immagine sorridente dell’amico volato in cielo, così come l’assessore allo Sport Aldo Munarini lo ha salutato esprimendo le condoglianze alla famiglia.