Impeachment, il Senato Usa assolve il presidente Donald Trump
Caso impeachment chiuso per Donald Trump. Dopo una battaglia durata mesi, il presidente degli Stati Uniti incassa dal Senato americano l’assoluzione dai due capi d’accusa: abuso di potere e ostruzione al Congresso. Il tycoon non viene quindi destituito dal suo incarico.
Iniziato il 18 dicembre 2019 con l’approvazione da parte della Camera dei rappresentanti degli articoli dell’impeachment, il Senato era chiamato a decidere se assolvere o condannare Trump per le pressioni fatte sul presidente dell’Ucraina ai fini di far avviare un’inchiesta giudiziaria nei confronti del suo rivale politico Joe Biden.
Sulla prima incriminazione Trump è stato assolto con 52 voti a favore contro 48 contrari, tutti i 47 senatori democratici, più il repubblicano Mitt Romney. Sulla seconda è stato assolto con 53 voti a favore e 47 contrari. In questo caso hanno votato contro l’assoluzione tutti i senatori democratici e a favore tutti i senatori repubblicani, compreso Romney.
Il gesto solitario di Romney non ha avuto conseguenze concrete visto che per condannare il presidente sarebbe servita una maggioranza di due-terzi, un esito improbabile nel Senato a maggioranza repubblicano. Ma il senatore dello Utah ha avuto il coraggio di smarcarsi dalla disciplina di partito, rompendo il fronte unito dei repubblicani.
Incassata la vittoria, il presidente americano ha festeggiato postando su Twitter un video che mostra una finta copertina del settimanale Time in cui appiano i cartelloni della campagna elettorale di Trump dal 2024 fino all’infinito. Insomma, un augurio di longevità politica che il presidente americano rivolge a se stesso. Bisognerà aspettare fino alle 18 (orario italiano) per una sua dichiarazione oggi dalla Casa Bianca. Ad annunciarlo è stato lo stesso Trump in un tweet successivo in cui ha definito la sua assoluzione una “vittoria del paese” nel “processo truffa”.
Per Nancy Pelosi, speaker della Camera, la decisione del Senato di assolvere Trump nel processo di impeachment è un atto di “illegalità” orchestrato dal leader della maggioranza repubblicana, Mitch McConnell, un “leader canaglia che in modo codardo è venuto meno al suo dovere di difendere la Costituzione”.
Per Hillary Clinton, ex segretario dei Stato nonché sfidante di Trump nel 2016, saranno tempi bui. “All’inizio del processo per l’impeachment – ha scritto su Twitter Clinton – i senatori repubblicani hanno promesso solennemente di difendere la Costituzione. Oggi, 52 di loro hanno tradito quella promessa – e tutti noi”. “Stiamo entrando in una fase pericolosa per la nostra democrazia. Servirà il contributo di tutti per uscirne”, ha concluso.
La votazione finale del Senato Usa entra nella storia, Trump si affianca a Bill Clinton: pur diversissimo dallo scandalo sessuale di Monica Lewinski, il suo Kiev-gate si conclude come per Clinton nel 1998 con un “mezzo impeachment”, incriminazione e poi assoluzione.