Coronavirus, 814 vittime. Sotto controllo l’itinerario di due turisti taiwanesi risultati positivi
Tra i 56 italiani rimpatriati da Wuhan, due bambini di 4 e 8 anni sono stati trasferiti allo Spallanzani di Roma. I due piccoli hanno soltanto poche linee di febbre e sono stati portati all’ospedale a titolo puramente precauzionale per ulteriori accertamenti. Il ministero della Salute fa sapere che il primo tampone ha dato esito negativo al test. In corso l’esame sul secondo. Non si è potuto invece imbarcare il 17enne rimasto bloccato ancora una volta in Cina perché, nonostante già sia risultato negativo al coronavirus, aveva un po’ di febbre.
Si lavora senza sosta per ricostruire tappa dopo tappa il viaggio in Italia di due turisti cinesi della provincia di Taiwan risultati positivi al nuovo coronavirus al loro rientro in patria. I due, marito e moglie di 50 anni, sono sicuramente stati a Roma, ma hanno toccato anche altre città italiane. Di certo si sa che erano partiti per una vacanza nel nostro Paese il 22 gennaio e sono rientrati il 1° febbraio, via Hong Kong. Ora sono in quarantena.
Intanto un aereo dell’aeronautica militare britannica con a bordo 200 passeggeri rientrati da Wuhan, tra i quali anche 8 cittadini italiani, è atterrato all’aeroporto militare dell’Oxfordshire. Gli 8 italiani vengono rimpatriati con un aereo messo a disposizione dall’unità di crisi della Farnesina. Ci sono 6 nuovi casi di coronavirus sulla Diamond Princess, la nave da crociera attraccata nel porto di Yokohama in Giappone: i contagi sono saliti a 70. A bordo ci sono ancora quasi 3.700 persone, tra cui 35 italiani, di cui 25 membri dell’ equipaggio, incluso il comandante Gennaro Arma. E intanto è di 814 morti, quasi tutti in Cina, il nuovo bilancio dell’epidemia di coronavirus che supera così a livello globale quello della Sars del 2002-2003 quando morirono 774 persone. Nelle ultime 24 ore sono decedute altre 89 persone, segnando un nuovo record consecutivo per il numero di decessi quotidiani.
Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, dopo la nuova circolare per le scuole sul coronavirus, ha dichiarato che saranno i medici a decidere se gli studenti rientrati dalla Cina debbano restare a casa o tornare in classe. Lo ha detto, per chiarire che non saranno i presidi o i genitori a dover decidere: “Nessun pericolo – aggiunge il ministro – perché ci sarà un monitoraggio quotidiano degli studenti di ritorno dalla Cina”.