Treno Av deragliato a Lodi: l’incidente per un difetto interno allo scambio
Potrebbe essere stato un difetto riguardante “un’inversione dei cablaggi interna al dispositivo che si è andato a sostituire” una delle cause del deragliamento del treno dell’Alta Velocità Frecciarossa, nel Lodigiano, avvenuto la scorsa settimana. Nell’incidente del convoglio, Av 9595 Milano-Salerno, deragliato nei pressi di Ospedaletto Lodigiano, il bilancio fu di 2 morti, entrambi ferrovieri, e 31 feriti. Il treno è il primo del mattino partito dalla stazione Centrale di Milano alle 5.10. Al momento dell’incidente andava a 290 km/h, alla massima velocità prevista, e a bordo c’erano 28 passeggeri, oltre al personale di Trenitalia.
Le novità sull’inchiesta sono state rese note dal direttore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie, Marco D’Onofrio, in commissione Lavori Pubblici del Senato. D’Onofrio ha spiegato di aver ricevuto una comunicazione da parte della procura su “un difetto interno di una componente” dello scambio. Adesso saranno allertate tutte le National Safety Authority dell’Unione europea, in modo che in tutto il territorio dell’Unione si avrà notizia del difetto riscontrato sul componente.
“Questo – ha aggiunto D’Onofrio – giustifica il problema che hanno trovato i manutentori nelle verifiche prima del rilascio dell’apparato al regolatore della circolazione perché evidentemente qualcosa non funzionava a dovere“. Secondo il direttore dell’Agenzia, si tratta di “una prima evidenza che introduce un problema che è stato riscontrato, ma non giustifica completamente tutto. Probabilmente nell’andare a rilasciare il deviatoio forse anche lì qualcosa non ha funzionato”.