Coronavirus, la nota esplicativa della Regione sui divieti manda in tilt i sindaci: ordinanze da rifare?
Sta suscitando non poche perplessità fra cittadini e amministratori la circolare esplicativa, a firma del direttore dell’Area Sanità a Sociale della Regione Veneto, Domenico Mantoan, che dovrebbe chiarire l’Ordinanza “contingibile e urgente” del Ministero della Salute emessa ieri e contenente le misure di contenimento e gestione dell’emergenza da Covid-2019, il nuovo Coronavirus.
Nei municipi sindaci, assessori e uffici comunali, insieme ai segretari hanno cercato di venire a capi di una interpretazione che chiarisce ma al tempo stesso smentisce una parte del provvedimento di ieri, sulla base del quale i sindaci – in quanto ufficiali del Governo titolari delle competenze in materia di sicurezza e l’ordine pubblico – avevano provveduto ad emanare le loro ordinanze e che ora saranno costretti a riformularle.
Ad esempio, in base all’ordinanza di ieri, erano stati cancellati i mercati settimanali di stamane a Thiene e Lonigo e chiuse le scuole anche all’attività del personale amministrativo (in quanto la chiusura di una scuola è cosa diversa dalla sospensione dell’attività didattica). Sulla base del provvedimento, in tutte le chat delle società sportive c’era stato ieri un gran via vai di messaggi, conclusi con la certezza di dover sospendere anche gli allenamenti e non solo le competizioni sportive. Idem per le attività di associazioni e per gli aspetti religiosi: vietate le messe e pure i funerali, tanto che già in alcuni paesi su indicazione delle diocesi si era stabilito di portare e benedire i morti direttamente in cimitero.
Oggi i “Chiarimenti applicativi” della Regione (inviati ai Prefetti e pubblicati on line e sui social prima che fossero ufficialmente pervenuti ai sindaci) fanno dietrofront e spiega che l’obiettivo della lettera A dell’articolo 1 comma 2 dell’ordinanza regionale è sospendere solo quelle manifestazioni che determinino “significative concentrazioni di persone in luoghi pubblici e privati”. Quindi conferma la sospensione di fiere, sagre, attrazioni, luna park, concerti, eventi sportivi che prevedano la presenza di pubblico e attività di spettacolo teatrali, cinematografiche, musicali, comprese discoteche e sale da ballo.
Le novità arrivano dall’elenco delle attività escluse dalla sospensione. Posso infatti tenersi quelle che “attengono all’ordinario svolgimento della pratica corsistica e amatoriale
(corsi di varia natura e allenamenti sportivi)”. Potranno così rimanere aperti “i luoghi di svolgimento dell’attività corsistica ordinaria di vario tipo (ad esempio centri linguistici, doposcuola, centri musicali, scuola guida)”, gli impianti sportivi (pubblici e privati) “e in generale tutte le strutture, quando le attività non prevedano concentrazione di persone”. Sono, inoltre, escluse dalla sospensione anche “tutte le attività economiche, agricole, produttive, commerciali e di servizio, ivi compresi i pubblici esercizi, le mense, i mercati settimanali”.
La nota si sofferma poi sulle attività di carattere sociale: non sono sospese “le attività di sostegno e supporto alle persone anziane e diversamente abili, ad esempio i servizi semiresidenziali e i centri diurni”). Ancora, afferma la nota, “non si intendono sospese le celebrazioni di matrimoni ed esequie civili e religiose a condizione di permettere la partecipazione ai soli familiari”.
Riassumendo: si all’immersione nella folla al mercato, no ai musei e al cinema; si agli allenamenti, al fitness in palestra e alla piscina, no alla partita di calcio con 30 persone fra il pubblico; si all’apertura degli uffici pubblici, no al servizio degli impiegati amministrativi delle scuole; si ai funerali e ai matrimoni, ma solo fra pochi intimi; si al doposcuola, no alla scuola.
E la cosa più curiosa è che la nota – su carta intestata Regione Veneto – parte da un copia-incolla, dato che l’oggetto recita: “Chiarimenti applicativi in merito all’ordinanza contingibile e urgente n.1 del Ministero della Salute, d’intesa con il Presidente della Regione Emilia-Romagna, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da kovid-2019“.