Condannato a 30 anni Angelo Lavarra. Uccise la moglie con un colpo di pistola
Il Tribunale di Vicenza ha condannato stamattina a 30 anni di reclusione Angelo Lavarra, la guardia giurata e marito omicida che nel novembre 2018 uccise la moglie Anna Filomena Barretta, nella casa coniugale di Marano Vicentino. L’attesa sentenza è stata proclamata nel corso della mattinata, accogliendo la richiesta di pena espressa dalla procura. Alle due figlie minori riconosciuto un risarcimento di 500 mila euro ciascuna. Al Comune dell’Alto Vicentino, invece, che si era costituito parte civile nel processo a carico del 44enne, è stata riconosciuta la somma simbolica di mille euro. Sarà interamente devoluta alle attività sociali afferenti allo Sportello Donna. L’imputato, ora condannato, era presente in aula alla lettura della sentenza nei suoi confronti.
Da ricordare che in seguito all’omicidio, Lavarra si macchiò anche del reato di occultamento di cadavere dopo aver simulato il suicidio dell’ex compagna – la coppia stava vivendo una problematica fase di separazione -, ammettendo le proprie colpe solo in secondo momento, nel corso di un interrogatorio a distanza di alcune settimane dall’arresto. Nelle prime fasi, infatti, si era proclamato innocente.
Al comune di Marano Vicentino sono stati simbolicamente riconosciuti 1.000 euro, richiesti come parte lesa da questa terribile vicenda: la cifra sarà destinata alle attività dello sportello donna del territorio, inaugurato lo scorso autunno ad un anno dal fatto di cronaca, intitolato proprio alla memoria ad Anna Filomena Barretta. “La comunità maranese ha sofferto molto per questa triste vicenda – spiega in una nota di commento il sindaco Marco Guzzonato – ma ha anche saputo reagire e non smetterà di stare vicino idealmente e concretamente alle due figlie e a tenere vivo il suo ricordo”.