Calcio, porte chiuse fino al 3 aprile. Lo ha deciso il governo. Nel prossimo week end i primi recuperi
Dopo tanti ridicoli balletti di notizie, il pachidermico calcio italiano ha partorito quel topolino che avrebbe potuto partorire due settimane fa: bastava seguire la logica invece di andare avanti a colpi di veti incrociati. Ma alla fine, come era prevedibile e auspicabile da tempo, è stato necessario l’intervento di Palazzo Chigi per mettere tutti d’accordo. Ufficializzate le disposizioni governative in merito all’emergenza sanitaria causata dal coronavirus; disposizioni ratificate e firmate dal premier Giuseppe Conte: “Sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico”.
Ulteriori raccomandazioni. Nella disposizione del governo poi viene precisato: “In tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all’allegato 1, lettera d. Le disposizioni del presente decreto producono il loro effetto dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020”.
La Figc ovviamente ha recepito il decreto del Governo. In una nota della Federcalcio si legge: “Tenuto conto delle disposizioni emanate e delle ulteriori indicazioni ricevute dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus e salvaguardare la salute pubblica, al fine di evitare l’interruzione della competizione sportiva, nonché di assicurarne lo svolgimento e consentirne la conclusione, la Figc ha disposto con apposito provvedimento, fino a nuova determinazione, che si giochino a porte chiuse tutte le gare organizzate dalla Lega Serie A”. Intanto, mercoledi sera per i posticipi della 27° giornata di Serie B, Spezia-Pescara (2-0) si è giocata col pubblico sugli spalti, mentre Ascoli-Chievo (1-1) è andata in scena a porte chiuse. Un caos senza fine che continua a falsare i campionati di calcio.
La situazione relativa alla Serie A. Nel prossimo week end si procederà facendo slittare la 27° giornata al fine di recuperare le gare del 26° turno in programma la settimana scorsa e rinviate. Il programma dei recuperi dovrebbe essere il seguente, continuiamo a usare il condizionale perchè in tutto questo caos non si sa mai. Sabato sera alle 20.45 Sampdoria-Verona, domenica Milan-Genoa alle 12.30, poi Parma-Spal e Sassuolo-Brescia alle 15, quindi Udinese-Fiorentina alle 18 e il gran finale con Juventus-Inter alle 20.45. In tutto questo, sono state rinviate a data da destinarsi le due semifinali di ritorno di Coppa Italia Juventus-Milan e Napoli-Inter. Resta il problema di quando verranno recuperate Atalanta-Sassuolo e Inter-Sampdoria, valide per la 25° giornata. Per quanto riguarda Inter-Samp si parla del 20 maggio, salvo eliminazione prematura dei nerazzurri dall’Europa League: alla faccia della regolarità del campionato.
La farsa della Lega calcio di Serie A. Ennesimo scenario kafkiano: nella giornata di mercoledi 4 marzo, nella sala dei Presidenti del Coni si è riunito il Consiglio di Lega chiamato a “decidere” sul calendario del campionato sconvolto dall’emergenza coronavirus e dalle scelte scellerate fatte in passato. L’Assemblea invece è saltata per mancanza del numero legale. Senza parole. All’uscita, l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta, dopo le polemiche di questi giorni, ha spiegato che si stava andando verso la decisione di giocare a porte chiuse (in realtà ha deciso Palazzo Chigi non la Lega). L’alto dirigente interista ha detto: “Questo strumento potrebbe essere l’unico per portare a termine il campionato alla luce di quelle che sono le restrizioni che giustamente il governo ci sta indicando. Importante che le società si riuniscano in un’assemblea alla luce del Decreto per prendere atto di quanto deciso dal Governo, al fine di salvaguardare la salute dei cittadini, il risultato sportivo e la conseguente sopravvivenza delle società”. Dopo il papocchio fatto nei giorni scorsi, ora sarà difficile riportare ordine nel calendario della Serie A di calcio. Una cosa è certa, questo campionato è stato falsato.