Salita al Rifugio Gingerino (o Montefalcone)
Finalmente è tornata la neve e anche la vecchia pista da sci di Monte Campetto si è coperta della tanto amata polvere; così, in men che non si dica, scialpinisti e ciaspolatori ne hanno approfittato per lasciare la loro traccia in cerca di divertimento.
Punto di riferimento un tempo per lo sci da discesa nella Valle dell’Agno, la pista negli ultimi anni ha visto il passaggio alle pelli di foca, alle ciaspole e agli scarponi a causa della nota scarsità e irregolarità delle precipitazioni nevose. Nonostante ciò dopo un periodo di chiusura il Rifugio Gingerino, chiamato anche Montefalcone, è tornato ad ospitare chi sale al Monte Campetto.
Il rifugio si trova nei pressi dell’arrivo della seggiovia, poco sotto la cima del Monte Campetto. La vista è considerevole: si apprezzano le cime delle Piccole Dolomiti fino a quelle delle sorelle più grandi, mentre spostando lo sguardo verso la pianura, con giornate limpide si riescono a distinguere la Laguna di Venezia e gli Appennini.
Chi sale al rifugio normalmente parte dalla Conca di Pizzegoro a Recoaro Mille. La salita è di facile impegno e alla portata di molti: si può scegliere la via più diretta ovvero lungo la pista da sci, oppure la strada forestale che sale da Malga Pizzegoro, con diversi tornanti giunge alla Sella del Campetto e di seguito al rifugio. Ovviamente questa salita è la più consigliata con la neve perché pressochè sicura.
Ma esistono altre vie interessanti con le quali si può raggiungere il Rifugio Gingerino: una di queste è salire a Cima Marana dall’omonimo paese oppure da Contrada Zovo di Castelvecchio e proseguire per la bella e panoramica cresta della Cengia Bianca. L’itinerario è molto valevole, soprattutto per il bosco di faggi nei pressi della cima e il panorama a 360 gradi che si gode dalla cresta.
Da notare che proprio lungo la cresta che collega Cima Marana a Monte Campetto si snoda l’archeovia di Monte Campetto lungo la quale si trovano installazioni e ricostruzioni riguardanti i reperti archeologici qui rinvenuti.
Una seconda opzione, salendo sempre dal paese di Marana, è quella attraverso il sentiero di Malga Casoline. Si tratta di un lungo e piacevole sentiero che risale il versante del monte rivolto verso la Valle del Chiampo. Il punto di arrivo è il Passo della Porta, dal quale per strada forestale ci si collega alla Sella del Campetto. Percorso di interesse naturalistico che si sviluppa in gran parte all’ombra del bosco.
Altre alternative un po’ più alpinistiche, assai selvagge e faticose sono la risalita del Canalone Nord di Monte Campetto, noto anche come Vajo Falcone, e il Vajo della Porta. Entrambi con sufficiente innevamento risultano più facili d’inverno e costituiscono anche delle divertenti discese con gli sci su pendenze che arrivano ai 45°-50°. D’estate invece esistono delle misere tracce di sentiero ma la presenza di tratti di ghiaioni detritici e di vegetazione portano a sconsigliare la salita.
La salita al Rifugio Gingerino dalla Conca di Pizzegoro può rivestire maggior interesse con una camminata notturna e cielo terso, dove dopo aver mangiato un buon piatto caldo in rifugio ci si può godere il cielo stellato e le spettacolari serpentine luminose che illuminano le valli.