Primo morto vicentino, +35% di positivi in un giorno. In 4 escono dalla quarantena
Primo decesso di una persona contagiata dal nuovo Coronavirus nel Vicentino. Si tratta di una donna di Arzignano di 84 anni, che presentava già gravi patologie e che, trasferita al San Bortolo dall’ospedale di Arzignano, è deceduta poco dopo la conferma della diagnosi. Lo comunica l’Ulss 8 Berica nel quotidiano aggiornamento delle ore 16.
I dati complessivi delle due Ulss vicentine segnano un preoccupante aumento di casi positivi: ora son 109 casi positivi (+34% rispetto a ieri). 26 i ricoverati (+18%): 9 nell’Ulss Pedemontana e 17 in quella Berica. 8 le persone ricoverate in terapia intensiva: 7 a Vicenza e 1 a Bassano del Grappa. Ben 412 le persone in sorveglianza attiva: + 21% rispetto a ieri (309 solo nell’Ulss 7 Pedemontana). Ci sono però anche buone notizie: la prima è che oggi, per la prima volta, all’ospedale San Bortolo un paziente è migliorato e dalla rianimazione è stato trasferito al reparto malattie infettive. La seconda è che se gli ultimi controlli confermeranno la negatività del test, domani usciranno dalla quarantena le prime quattro persone che erano risultate positive e che – dopo il periodo di sorveglianza attiva – sono guarite dal virus. Lo ha annunciato Maria Teresa Padovan, direttore del Servizio igiene sanità pubblica dell’Ulss 8 Berica.
In Veneto, i casi rilevati a questa sera (11 marzo, ore 19) sono 1.049: 1.011 attualmente positivi e 38 guariti. Negli ospedali della Regione questa sera le persone ricoverate in terapia intensiva sono 81 (erano 68 questa mattina alle 7.30, il 19% in più).
I vertici sanitari delle due Ulss vicentine raccomandano di non chiamare il 118 per informazioni per non mettere in difficoltà le persone che si trovano in una situazione di emergenza: in caso di situazioni sospette va contattato telefonicamente il proprio medico di base o il servizio di continuità assisenziale . Per informazioni è disponibile il numero verde regionale 800-462340. Sono inoltre attivi i due numeri delle Ulss: 800-938800 per la Ulss 7 Pedemontana (da lunedì’ a venerdì dalle ore 9 alle 14) e 800-277067 (ore 8-16) per l’Ulss 8 Berica.
Per quel che riguardagli appuntamenti, l’Ulss invita a recarsi agli appuntamenti in prossimità dell’orario fissato senza prolungare la permanenza in sala d’attesa e con un solo accompagnatore, se necessario. I cittadini sono invitati ad effettuare solo gli esami non differibili e ad utilizzare, per quanto possibile, il sistema di prenotazione on line e attendere, ove possibile all’aperto e a discreta distanza da altri utenti. Le visite ai degenti sono sospese in tutti i reparti ad eccezione della pediatria. Per i futuri papà è consentito l’acceso in sala parto solo dopo la fase finale del travaglio. Dal 9 marzo e fino al 15 marzo 2020 è disposta la chiusura temporanea delle unità di offerta semi residenziali socio sanitarie o sociali.
In settimana per i medici di medicina generale e i pediatri dell’Ulss 8 è prevista una nuova fornitura di mascherine. E proprio oggi il direttore generale dell’Ulss Berica ha incontrato i rappresentanti dei loro ordini e le loro rappresentanze sindacali. “Attualmente abbiamo riempito il 30% della capienza delle nostre strutture ospedaliere – sottolinea il dg Giovanni Pavesi – ma i medici mi dicono che si tratta di posti letto che hanno lunghi tempi di rotazione e che quindi pian piano si vanno riempiendo. A preoccuparci di più è anche la tenuta del personale: si tratta di pazienti impegnativi, mediamente di età avanzata e con altre patologie e i turni di lavoro sono quindi stressanti, per questo ci preoccupa un’eventuale ondata di piena. Se invece riusciamo a mantenere il trend attuale, ce la facciamo. E proprio per questo il lavoro dei medici di medicina generale e dei pediatri è fondamentale. Con entrambi abbiamo stabilito un’ottima collaborazione”.