Ospedale di Santorso, iniziate le dimissioni protette per i pazienti non-covid
All’ospedale di Santorso dalla giornata di ieri sono iniziate le dimissioni dei pazienti non covid in vista della progressiva riconversione a struttura di riferimento provinciale per i pazienti affetti da Coronavirus.
«Stiamo procedendo per gradi – spiega il Commissario dell’Ulss 7 Pedemontana, Bortolo Simoni – e con la massima attenzione per la sicurezza dei pazienti, interni ed esterni». Tutti i pazienti infatti, prima delle dimissioni, vengono sottoposti a tampone. Una volta avuta conferma dell’esito negativo, vengono trasferiti in un’altra struttura selezionata in funzione del livello di assistenza richiesto: quelli per i quali è necessaria un’assistenza ospedaliera vengono trasferiti al San Bassiano o in altri ospedali, ma nella maggioranza dei casi il livello assistenziale più appropriato è di tipo intermedio.
Per questi pazienti, l’Ulss 7 Pedemontana – spiega una nota – ha quindi attivato nel giro di dieci giorni ben due ospedali di comunità. Il primo presso Villa Miari, a Santorso, dove sono stati temporaneamente dimessi i pazienti che erano in carico per la neuroriabilitazione: qui sono stati creati 10 posti letto, gestiti direttamente con personale dell’Azienda.
Il secondo ospedale di comunità (la cui attivazione era peraltro già prevista nella programmazione regionale) è collocato presso la residenza G. Negri della Fondazione Opera Immacolata Concezione onlus a Thiene. Qui sono disponibili ulteriori 15 posti letto in un piano dedicato esclusivamente ai pazienti provenienti dall’ospedale di Santorso, con accessi separati da quelli della residenza per anziani.
«In questo caso – specifica Simoni – i pazienti saranno assistiti da personale della Fondazione ma con la nostra direzione sanitaria; ringrazio l’Opera Immacolata Concezione per la grande disponibilità dimostrata nel rispondere alla nostra necessità di posti letto e per la velocità con cui ha predisposto tutto il necessario. L’ingresso dei pazienti nella struttura di Thiene avverrà gradualmente, man mano che esauriremo i posti letto a Villa Miari».
A queste due strutture si affiancano inoltre quelle già presenti nel territorio: in particolare i 50 posti letto presso il Muzan di Malo, dei quali 22 come Urt (Unità Riabilitativa Territoriale) e 28 come RSA Riattiva-Attiva al Muzan. «In questo modo – sottolinea il commissario dell’Ulss 7 – potremo garantire comunque, a tutti i pazienti dimessi anticipatamente da Santorso, il livello assistenziale più idoneo: sia per gli acuti, sia per chi può iniziare la riabilitazione, sia ancora per chi necessita di altri livelli intermedi». Oviamente, la permanenza in queste strutture sarà gratuita per i pazienti, in quanto coperta dal sistema sanitario regionale.