Covid-19: la pandemia mette paura a tutto il mondo. Il punto sull’emergenza globale
Secondo l’ultimo bollettino della Johns Hopkins University il bilancio dei contagiati mondiali è salito a quota 435.006, mentre i decessi raggiungono le 19.624 unità.
Si aggrava il bilancio in Spagna: il numero delle morti per coronavirus, supera quello della Cina. Lo ha reso noto il governo, fornendo il dato di 3.434 morti in totale. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 738 decessi. I casi confermati nel Paese salgono oggi ad un totale di 47.610, con 7.937 nuovi contagi. Nella Comunidad de Madrid si sono registrati 290 morti in 24 ore per l’epidemia di coronavirus, il che porta il totale delle vittime a 1.825, cifra che corrisponde al 53,15% di tutta la Spagna.
In Francia: i contagi dall’inizio della pandemia sono 22.600, secondo l’ultimo aggiornamento del 25 marzo dei dati della John Hopkins University. Sono 1.100 i morti e 3.281 i guariti. L’Ile-de-France, la regione di Parigi più colpita, ha superato questa mattina i 1.000 malati di Coronavirus in gravi condizioni. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Assistenza pubblica parigina, Martin Hirsch, lanciando un “appello agli aiuti”. E’ indispensabile “che io possa offrire ad ogni malato grave un respiratore – ha detto Hirsch ai microfoni di France Info – non voglio che ci siano per i respiratori le stesse difficoltà che abbiamo conosciuto con le mascherine”.
In Belgio, 178 morti e 4.937 contagi in totale: rispetto a ieri dunque sono 668 nuove persone sono risultate positive al coronavirus, per un totale di 4.937. Ieri 2.152 letti d’ospedale, di cui 474 nel reparto cure intensive, erano occupati da persone contaminate.
Nel Regno Unito: secondo gli ultimi dati diffusi dal governo, al momento la Gran Bretagna registra 8.077 casi accertati di Covid-19 e 422 vittime. In totale sono stati testati 90.436 cittadini, dei quali 82.359 sono stati trovati negativi. In Europa, secondo il monitoraggio della Johns Hopkins University, il Regno Unito è il sesto Paese per numero di contagiati confermati, dopo Italia, Spagna, Germania, Francia e Svizzera. Intanto anche il principe Carlo, 71 anni, erede al trono britannico, è risultato positivo al Covid-19 e già da alcuni giorni, si trova in isolamento nella residenza di Balmoral, in Scozia, insieme alla consorte Camilla, negativa. Buckingham Palace ha fatto sapere che l’ultimo suo impegno pubblico risale allo scorso 12 marzo e che Carlo ha visto per l’ultima volta sua madre, la quasi 94enne regina Elisabetta, “prima del 13 marzo”. Sempre da Buckingham Palace è stato assicurato che la sovrana “sta bene”.
In Russia: nelle ultime 24 ore, sono stati registrati 163 nuovi casi ufficiali di coronavirus, arrivando così a toccare quota 658. Lo ha riferito il vice primo ministro e capo del quartier generale operativo per combattere la diffusione del virus Tatyana Golikova. L’aumento giornaliero del numero di pazienti, nota l’emittente Eco di Mosca, è quasi triplicato. Al momento poi vi sarebbero 112mila persone monitorate in auto-isolamento in Russia, secondo l’agenzia Interfax. Nei giorni scorsi era stato il ministro Mikhail Mishustin a dire che “in Russia la situazione non è così grave come in altri paesi”, ma aveva comunque invitato gli anziani a rimanere a casa e a prendersi cura della loro salute per evitare di contrarre il coronavirus.
Negli Usa: aumentano i contagi, con 52.976 casi positivi al Covid-19 e 680 decessi. L’epicentro è New York. Numeri che però non preoccupano Donald Trump: “Stiamo già cominciando a vedere la luce in fondo al tunnel”, ha dichiarato il presidente degli Usa. Intanto il governo lancia un piano da 2mila miliardi di dollari, frutto di un accordo tra il Senato e la Casa Bianca. E’ il piano di stimoli economici più grande mai varato nella storia americana.
L’Iran invece adotterà misure ancora più stringenti per contrastare la diffusione del coronavirus. Lo ha annunciato in diretta tv il presidente Hassan Rohani, spiegando che per 15 giorni ci saranno limitazioni alla libera circolazione che potrebbero “creare difficoltà”. Finora, il governo di Teheran si era limitato a raccomandare alla popolazione di restare a casa. Secondo le cifre ufficiali Teheran ha dichiarato oltre 24mila contagiati con quasi 2mila morti.
In Israele 5 morti e 2.030 contagiati: questo il bilancio aggiornato della diffusione idell’epidemia, reso noto stamane dal ministero della sanità. I malati gravi sono 37, secondo questi dati.
Andamento altalenante in Corea del Sud: dove ieri si sono registrati 100 nuovi casi, in rialzo sui 76 di lunedì, per un totale di infezioni portatesi a quota 9.137. Secondo gli ultimi dati del Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), tra i nuovi contagi 34 sono classificati come importati dell’estero, per un totale di 101 unità. I morti sono aumentati di sei unità, a 126. Ammontano invece a 223 le persone che hanno completamente recuperato e che sono state dimesse dagli ospedali, per complessive 3.730 unità.
Migliora decisamente la situazione in Cina: dove per il terzo giorno di fila non si registra nessun caso di ‘contagio domestico’e così Pechino sta iniziando a rimuove dopo due mesi le restrizioni nella provincia dell’Hubei, epicentro della pandemia del coronavirus. Secondo i dati della Commissione sanitaria nazionale (Nhc), nella giornata di ieri sono però stati confermati altri 47 contagi importati, saliti a totali 474, in gran parte legati al rientro di cittadini cinesi. Tre dei quattro decessi sono avvenuti dell’Hubei e due nel capoluogo Wuhan, dove il blocco sarà rimosso l’8 aprile.