Valente (Ordine medici): “Salviamo gli operatori sanitari prima che diventino ‘eroi alla memoria'”
Valente ricorda che in molti oggi fanno riferimento al “modello Italia” per combattere il virus Covid-19 e si parla di medici-eroi. «Di quale modello di Sanità – si chiede Valente – stiamo parlando? Quello che ha tagliato decine di migliaia di posti letto negli ospedali? Quello che ha abolito il turn-over in corsia e lasciato andare in pensione i medici di medicina generale senza sostituirli, depauperando così la medicina sul territorio, che avrebbe dovuto essere il primo baluardo contro il contagio? È il “modello Italia” quello che ha tagliato le borse di studio per le specializzazioni? Che ha imposto il numero chiuso nelle Università e che ora manda allo sbaraglio i neolaureati sollevandoli dall’esame di abilitazione? Che ha tagliato con colpevole pervicacia i fondi alla ricerca? Che ha obbligato migliaia di giovani medici a emigrare? Che ha gli stipendi più bassi in Europa per medici e personale sanitario?»
Quanto ai medici-eroi, «in un’esplosione di orgoglio patrio», Valente ricorda che «sono gli stessi ai quali è stato imposto il “tempario” per le visite (8 minuti!) e i limiti alla richiesta di accertamenti e alle prescrizioni di farmaci per ricetta». «Sono vittime – afferma – di chi li ha costretti ad affrontare l’emergenza a mani nude. Sono vittime del loro senso del dovere e di avere onorato il proprio giuramento fino in fondo. Vittime sono! Vittime di chi ha voluto trasformare in aspiranti suicidi i medici di famiglia che continuano a fare il proprio lavoro negli ambulatori e visitano i pazienti nei loro domicili. Senza mascherine, senza guanti e senza i dispositivi di protezione individuale. Io non mi sento un eroe perché continuo a fare al meglio la mia professione. Non sono un eroe, vorrei solo poter lavorare in sicurezza».