Case di riposo Ulss 8, al lavoro quattro team specializzati
Sono quattro le task force messe in campo dall’Ulss 8 Berica per la prevenzione, la diagnosi precoce e l’assistenza sanitaria agli ospiti delle residenze per anziani, nell’ambito dell’emergenza sanitaria covid-19. Si tratta di un gruppo di specialisti di malattie infettive, l’Unità operativa semplice di Pneumologia Territoriale, le Unità Speciali di Continuità Assistenziali e i medici del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.
Un primo nucleo operativo, con il coinvolgimento diretto degli specialisti di Malattie Infettive, sta girando le Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) di tutto il territorio con una doppia funzione. In primis svolgere una valutazione e consulenza clinica sui soggetti sospetti positivi e positivi con sintomi lievi, per definire in quali casi è opportuno il ricovero ospedaliero e, quando questo non è necessario, il tipo di assistenza più appropriata all’interno della struttura. Parallelamente, lo stesso gruppo di lavoro offre alle Rsa anche un supporto per verificare e se necessario migliorare le procedure organizzative di isolamento e in generale di igiene sanitaria già applicate spontaneamente dalle strutture.
L’Unità Operativa Semplice di Pneumologia Territoriale svolge invece una consulenza specialistica circa il livello di supporto respiratorio necessario per gli ospiti delle Rsa positivi al covid ma con sintomi lievi, tali da poter essere gestiti all’interno delle strutture. La stessa equipe si occupa inoltre di definire il supporto respiratorio più appropriato per i pazienti in fase dimissione dall’ospedale, per quanto saranno rientrati presso l’Rsa di provenienza o al proprio domicilio.
Sempre per una valutazione e monitoraggio costante delle condizioni dei soggetti positivi o sospetti positivi, a domicilio o all’interno delle Rsa, vengono impiegati anche i medici che compongono le Usca, Unità Speciali di Continuità Assistenziali.
Parallelamente, all’interno delle Rsa procede anche l’attività del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica per quanto riguarda i tamponi, che proprio negli ultimi giorni ha potuto registrare un incremento significativo dei ritmi grazie al potenziamento delle capacità di refertazione del Laboratorio Analisi del S. Bortolo: al momento, ogni giorno, solo per quanto riguarda le Rsa vengono effettuati circa 100 tamponi, tra ospiti sospetti positivi e operatori, in 2 o 3 strutture diverse. Alla giornata di ieri erano circa 500 i tamponi effettuati, complessivamente in una decina di strutture.
I casi positivi riscontrati sono al momento 63, tra cui una decina di operatori. “Ma va sottolineato che essendo partito tale screening proprio dalle strutture all’interno delle quali vi erano già casi appurati o sospetti – spiega l’Ulss 8 – la percentuale di positività oggi riscontrata non rispecchia in alcun modo quella dell’interno campione complessivo di circa 4.000 ospiti presenti nelle 35 Rsa nel territorio dell’Ulss 8 Berica”. Ove sono stati riscontrati dei casi positivi, si è proceduto tempestivamente all’isolamento dei soggetti contagiati, quasi sempre presso le strutture stesse trattandosi nella gran parte dei casi di pazienti con sintomi lievi.
“Le risorse messe in campo sono importanti – sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 8 Berica Giovanni Pavesi – e coprono tutti gli aspetti: non solo l’attività di screening mediante i tamponi ma anche la consulenza circa le misure di igiene all’interno delle strutture, la valutazione clinica degli ospiti e un supporto per l’assistenza sanitaria ai pazienti con sintomi lievi, che poi sono la maggior parte di quelli risultati positivi al tampone. Nel fare gli screening siamo partiti ovviamente dalle strutture nelle quali avevamo già riscontrato dei casi positivi, pertanto l’attuale rapporto tra i tamponi effettuati e riscontri positivi non deve in alcun modo allarmare. La situazione è del tutto sotto controllo, grazie anche al buon coordinamento che esiste con le Rsa”.
Inoltre prosegue anche lo screening del personale dell’Ulss 8 Berica: i tamponi già eseguiti sono 3.200, oltre metà del totale dei dipendenti, mentre i soggetti riscontrati positivi sono stati 82, pari a circa il 2,6% del totale.